MotoGp,

Di Giannantonio show! Crederci e provarci!

Ducati è una pellicola di un film che continua a scorrere sulle pellicole cinematografiche di questo mondiale che non accenna a sorprese importanti ma solo a lampi di luce argentate che confondono e spezzano un pò i ritmi e le catene a cui siamo abituati da tempo, ormai, a vedere: Fratelli Marquez al pari, briciole per chi insegue. Il solstizio d’estate non ha fatto altro che arricchire questo questo binomio fraterno che acquista e conquista sempre più fiducia nei propri mezzi guidando sopra le righe, sopra i problemi, navigando come marinai esperti quali sono, nei circuiti del mondo.

Al Mugello non potevamo aspettarci niente di diverso. Almeno sulla carta le aspettative già si conoscevano. Le prime fasi di gara vedono un duello tra le ufficiali che sembra più mentale che sportivo, un modo per cercare di conquistare quel trono tanto ambito e facilmente perso: Bagnaia ci prova, resiste ma poi assiste alla fuga della lepre rossa che non conosce limiti e infiamma – nel bene e nel male – il pubblico toscano che assiste all’ennesima disfatta del due volte campione del mondo.

A rimediare però ci pensa il funambolo Diggia che agguanta l’alfiere della Ducati Lenovo Team in grande difficoltà a poche tornate dal termine sorpassandolo con grande stile e fermezza creando subito un buco importante tra lui e l’inseguitore mettendo nel mirino Alex Marquez che riesce a rintuzzare gli attacchi dell’italiano con abilità e furbizia. Bello così! Una boccata d’ossigeno per Fabio che da due anni lotta con grande caparbietà per ottenere una moto più competitiva che potrebbe dargli una chance di lottare con maggior forza e determinazione.

Conquistare il podio al Mugello è sempre speciale, per tutti, nessuno escluso. La folla oceanica che invade la pista e la conclusione di un week-end da sempre molto sentito che trabocca di passione per le due ruote e grazie al lampo Di Giannantonio che ci regala la gioia di un italiano sul podio, a casa nostra, rallegrando un pò tutti.

L’italiano non ha avuto la stessa fortuna di molti suoi colleghi di poter arrivare lontano, di avere moto ufficiali, di avere quel qualcosa in più per agevolare. No, mai. Tanto sudore, tanta fatica, rincorrere stando sempre all’ombra di un idolo che ha cresciuto una compagnia di amici che ora lottano insieme sulle piste del mondo.

Adesso è il momento di godersi il sapore delle bollicine.

Chissà che non siano le prime delle tante.

Al Mugello un italiano sul podio! 

Che bello!

Motorsport is beautiful 

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