Sic,
Ce l’hai fatta! Sei campione del mondo!
Che emozione! Che bello! Una data indimenticabile per tutti gli appassionati, per tutti coloro che hanno conosciuto Simoncelli e la sua spontaneità: le battute, la leggerezza, la spensierata virtù di essere sempre se stessi qualunque cosa accada. Raccontare il Sic non è cosi scontato come si crede. Raccontare il Sic è un viaggio in un tunnel di emozioni fortissime, un uragano fatto di ricci, un ragazzo in mezzo a tanti uomini, un cuore grande nascosto e poi esposto senza troppi giri di parole, senza pensare troppe alle conseguenze.
Per vincere il mondiale va bene tutto, anche in culo ai lupi!
Ecco una frase tipica di Marco, una di quelle che non ti aspetti ma sai che arriverà, primo o poi, quella battuta che stronca la serietà di una intervista pre mondiale, quel traguardo così importante e bello che andava scritto nel diario di scuola, giusto perchè tutti lo sapessero che lui, le idee chiare, le aveva sin da piccolo. Ed è cosi nella data di oggi, ma 16 anni fa, Marco Simoncelli scrive la sua storia in sella alla Gilera, a quella classe 250 cc che non gli stava troppo comoda ma che in qualche modo è riuscito a diventare lo zainetto perfetto con la moto perfetta. Il 2008 è stato l’anno della consacrazione nel circuito più lontano da casa, nel circuito che lo porterà via a tutti noi lasciandoci solo tanta amarezza e ricordi una vita più spensierata e con la virtù che solo Marco aveva.
5548 mt
L’ultimo giro del Sic che affronta le varianti in terza posizione, il lungo rettilineo e poi il traguardo per prendere la bandiera a Schiaffi quando passi sul traguardo, un terzo posto è stato più che sufficiente per arrivare a mettere la mani e i denti su quel titolo tanto ambito. E allora non ci resta che festeggiarlo con le parole del binomio giornalistico più bello Meda – Reggiani:
Tutti in piedi sul divano, Simoncelli ce!
Questo mondiale lo dedico a tutti alla faccia di quelli che non ci hanno creduto, che non davano una lira né a me né al mio team. Perché la gente è fatta così: sono tutti lì quando vai bene, ma quando sei in difficoltà ti danno una pedata nel cu…”
E finalmente la MotoGp, una classe in più, una moto più potente, qualcosa di più grosso con cui giocare e divertirsi, far divertire, dare spettacolo, far incazzare gli spagnoli che proprio non andava giù quello stile aggressivo che spezzava le braccia e il morale a tutti. Guerre, polemiche, attacchi diretti e frecciatine tutte respinte al mittente con una battuta per spezzare, ancora una volta, gli attacchi spagnoli al fortino italiano che di cadere non ne vuol sapere, resistere sempre e lottare fino alla fine, fino alla morte. Appunto. A tener su la moto non bastano due ruote, non basta il ginocchio desto o sinistro, serve il cuore. Ma quando il cuore non basta più arriva l’inevitabile, quello che non ti aspetti, quello che spezza… i cuori.
Ed è così che 16 anni fa quella foto così bella e profonda scattata in quel circuito così lontano da casa diventa immortale.
Marco Simoncelli è campione del mondo nella Classe 250cc.
Cos’altro vuoi aggiungere?
Motorsport is beautiful
— Paolo Beltramo (@BeltramoPaolo) October 17, 2024