Giovanni Di Pillo,

Due anni senza di te. E che difficoltà!

Ottobre 2022, Ottobre 2024 gli anni passano e senza un perchè ci ritroviamo sempre a rincorrere un orologio mentale, ignorando che quello che reale corre più di una 996 di Fogarty o una 998 di Bayliss. Ma che importa? A chi importa? Forse a noi superstiti di una generazione di folli amatori di un campionato derivato dalle moto di serie e da una voce che ha dato un peso e ha reso incredibilmente bello, più di quanto già lo era, questo campionato.

Giovanni Di Pillo è stato l’uomo capace di mobilitare milioni di appassionati attraverso il suo dono: la voce. La voce, appunto. Quel suono unito alle parole danno forma all’emozione creando una struttura armonica, sinuosa, portando i battiti del cuore allo stesso regime di quelle moto senza elettronica dove l’unica centralina era il polso destro. E così che a distanza di due anni siamo ancora qui a ricordare il padre della sbk. A casa sua, al Mugello, era impossibile non svegliarsi con la sua voce negli speaker del circuito con le colline, spettatrici anche loro, a far risonanza per far si che tutti potessero ascoltarlo anche se lontani dal circuito o semplicemente lontani perchè fermi nel traffico. Ma la passione conduce un ruolo che va ben oltre i limiti della fisica o i limiti imposti dalle persone. Dal debutto a TeleMontecarlo con il Campionato Superturismo con Tarquini e Naspetti, ai duelli infuocati tra Giovanardi e Capello, resta impresso nella memoria una delle migliori telecronache di quegli anni: Fabrizio Giovanardi (Alfa 155) e Karl Wendlinger (Audi A4)  nel Super Turismo del  1997.

Il circuito? Vallelunga. Il meteo opta per un diluvio e muri di acqua per chi insegue. Tutto il resto è una storia di un duello leggendario tra l’Italia e Germania, Alfa Romeo contro Audi, la rossa del biscione contro gli anelli dei tedeschi, gli alfieri fanno il loro dovere. Di Pillo non si risparmia e la telecronaca diventa un racconto per tutti gli appassionati, per tutti gli amatori, per chi ascolta, per chi ascolterà, per chi c’era e per chi sogna di esserci. Una chicca che TeleMontecarlo conserva con grande gelosia nonostante siano passati molti anni. E poi la superbike. E ancora Di Pillo. E’ ancora spettacolo! Il toscano agguanta l’occasione di raccontare le gesta dei mondiali di Fogarty, Bayliss, Polen e Toseland (di cui era anche grande amico) e poi ancora da Troy Corser a Marco Melandri fino a Max Biaggi. Anni di un’epopea brillante e scintillante, di amanti e promesse eterne, alcune mantenute altre saltate con grande stupore e malinconia per chi resta, per chi scrive, per chi ha vissuto.

Un altro anno senza il buongiorno di Giovanni Di Pillo in quel Mugello che è stata la sua casa, dove le colline aspettavano silenziose che le sue mani prendessero le cuffie, che la voce si schiarisse e poi via! Inizia il racconto della gara con le parole che trasmettono passione, con una voce indimenticabile, con il cuore allo stesso regime dei motori in pista.

A distanza di due anni sembra surreale. 

Eppure.

Motorsport is beautiful.

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