Anthony Gobert,

Arrivederci Go Show!

Del pilota australiano potremmo strappare parole, lacrime, aneddoti da tutti, o quasi. Di certo dagli appassionati che da giorni scrivono, postano, lasciano un loro ricordo in memoria di un ragazzo che ha saputo emozionare tutti, ha saputo conquistare cuori ribelli incendiando le tribune. Un tributo, il suo, volto al pubblico, ai fan, a tutti coloro che saltavano in sella per raggiungere gli autodromi del mondo per vederlo in sella alla Zx7. Un modo originale per ringraziare e salutare chi ha deciso di esser presente, per la passione, per le due ruote, per lui. Per Anthony.

Honda prima, Kawasaki poi, un binomio vincente, il titolo mondiale solo sfiorato, accarezzato. Sarebbe stata una eccezionale conquista, una vittoria che avrebbe dato una piega diversa ad una vita tutta Go Show! Anthony Gobert paragonabile solo a Gilles: tutto cuore, meteore nel mondo del motorsport, dare il massimo sempre e comunque puntando tutto sullo spettacolo. Tutto sullo show. All in! E vada come vada! E arriva Bimota.. che vittoria!

Un pilota vincente ma mai costante, sempre fuori dalle righe, un carattere burbero, una cavallo su cui puntare a fasi alterne. La carriera di Anthony Gobert inizia nel lontano 1994 per concludersi nel 2006. Niente selle per lui, niente fiducia, addio e grazie. Uno tsunami che lo colpisce, lo travolge, lo debilita. Quell’abbandono al mondo delle corse così brusco lasciò segni indelebili, una caduta in un pozzo buio e profondo, più profondo del fondo degli occhi della notte del pianto.

Dopo che il motorsport ha abbandonato Anthony Gobert, il talento australiano ha gridato e chiesto aiuto a tutti denunciando lo schiaffo morale che suo padre gli diede dopo la notizia della perdita del “lavoro”

Non ho più una moto, non ho sponsor e nessun team mi vuole! Io non ho mai fatto altro nella vita che correre, non so fare nulla, non sono capace di fare altro che andare in moto. Ho perso tutto e ora sono senza un casa

Quelle parole vennero sbattute nei social network, sui giornali, fece notizia ma non risonanza e rimasero nella mente di pochissimi appassionati, troppi pochi per fare qualcosa, per provarci almeno, per risalire la chimera e provare a scalare ancora le montagne della passione. C’è chi ha ritagliato un foglio di giornale, chi conserva qualche foto con un suo autografo, chi ha custodido gelosamente i cassettini della memoria nei week-end di tuono che ha regalato in giro per il mondo. Eppure qualcosa è andato storto, qualcosa non ha più girato a suo favore e cadere nella dipendenza alle droghe è stato facile, come far perdere le sue tracce per diventare un fantasma.

Una caduta da cui non ti rialzi più. Oggi il mondo piange la scomparsa di un ragazzo che sapeva gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Tanto amato quanto dimenticato da un mondo che corre troppo veloce. 

Ma mai veloce quanto te.

Goodbye Anthony!

Motorsport is beautiful

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