Una vita in corsa,
una corsa per la vita. Luca Salvadori vive e vivrà sempre.
Spunta un nuovo video messaggio da parte di papà Maurizio Salvadori, il secondo da quando abbiamo perso l’amico e youtuber Luca per quel fatale incidente da cui ancora oggi fatichiamo a credere che sia successo davvero. Una richiesta che lascia il segno, una traccia, una riga nera che il gommone posteriore di una moto lascia sulla strada. Qualunque essa sia, ovunque essa sia. Dopo la terribile ricostruzione avvenuta in 3D che mostra le fasi dell’incidente e la velocità di impatto rilevata grazie alla moderna tuta Dainese, mette in luce quanto la qualità e la sicurezza per i centauri sia sempre altissima.
Un pò meno per chi organizza, per chi ospita, per chi pensa che tutto sia possibile purché lo show prosegua. Un pugno che acceca, ferisce, ma non stupisce: chi organizza, come chi corre, sa bene quanto gli incidenti di gara siano all’ordine del giorno nella speranza che questi non siano mai mortali. Ma la fortuna non sempre bacia gli audaci. Maurizio SalvadoriSalvadori evidenzia, scandaglia, descrive in dettaglio importanti mancanze avvenute durante quella fatale gara, lo fa con dolcezza, con tatto, un’empatia disarmante e al tempo stesso granitica per non lasciare troppo spazio alla memoria che regala solo dolore. Una video camera che continua a registrare è una salvezza e al tempo stesso una certezza di quanto troppo spesso l’empatia finisce sotto il tacco della scarpa, come una sigaretta da spegnere. Le parole tradotte dimostrano quanto questa sia venuta meno.
Ed ecco che allora si mobilita la bellezza dell’uomo, quella che spesso viene ridicolizzata e messa in imbarazzo perchè la malizia prende il sopravvento e non lascia scampo a niente. Messaggi, lettere, richieste, idee tutte inviate allo stesso indirizzo, tutte nella stessa casa dove quel lampo giallo è cresciuto fino a diventare ciò che tutti noi oggi conosciamo e ricordiamo. Tra i tanti messaggi e idee ne arriva una da Guido Meda: creare una fondazione a nome di Luca per i motociclisti vittime di incidenti stradali.
Unione, forza, volontà, determinazione. Tutto il resto è noia.
Ora tocca a noi mobilitarci per far si che questa fondazione nasca, cresca, diventi un fortino da difendere con le unghie e con i denti come un gradino del podio all’ultimo giro, da difendere a tutti i costi, fino alla bandiera a scacchi.
Per papà Maurizio che cerca giustizia.
Per Luca che vive in noi.
Motorsport is beautiful