Ayrton Senna,
30 anni dopo sei ancora tra noi.
Imola 1994 – Imola 2024, 30 anni. Una vita passata veloce come come quell’ultima manciata di gas sul rettilineo di Imola pronto a lanciarti verso la Tamburello e quei muri vicini, cosi vicini da far paura, da spaventare ma senza mai esser ascoltati. Dietro quei muri il Sarno, Sid Watkins e tutti i commissari che speravano in un miracolo nel week-end più fondo del fondo, degli occhi, della notte e del pianto. Di Ayrton tutti parlano, tutti sanno, tutti dicono: si sa dopotutto che quel terribile incidente è avvenuto per un piantone mal saldato che ha ceduto e non ti ha salvato. Già proprio così. 30 anni dopo ripensiamo e cerchiamo di farcene una ragione, sogniamo ad occhi aperti, scattiamo fotografie con l’olio su tela mentre abbandoni quella Williams di Prost sbattuta li come un ferro vecchio, inutilizzabile, troppo costoso da riparare, troppo impegnativo da pensare.
E’ così che avremmo voluto che finisse davvero: il ferro a muro e tanti saluti.
La conferenza stampa? Secchiate di parole che ribadiscono la pericolosità di una curva non più idonea. L’asfalto? Il peggiore che si potesse avere, a detta dei tuoi colleghi. Ma era vero? Chissà. Cosa resta di Ayrton Senna?
Sembra davvero inverosimile che tu non ci sia più, pensavo fosse impossibile che un tragico incidente ti portasse via. Il vuoto che hai lasciato è infinito e non ci sarà mai nulla che potrà riempirlo perchè quel giorno siamo morti tutti con te, ancora oggi le parole di Sid Watkins risuonano nella mente di tutti noi, parole che oggi sarebbero utopia.
Molla tutto Ayrton… Molliamo tutto e andiamocene a pescare…
Quel brutale incidente a Roland, un motivo in più per scendere in pista e vincere per alzare di nuovo una bandiera ma questa volta non quella del Brasile ma dell’Austria. Per Roland, un antagonista, un sognatore, anche lui divenuto leggenda. Nel modo peggiore. 30 anni fa ero un bambino che guardavo quella macchina blu andare per una strada polverosa senza immaginare che 30 anni dopo potrò vedere con i miei occhi quel muro, quella striscia, il tuo ultimo passaggio in questa frenetica vita.
Imola 2024.
Il circuito è cambiato, la Tamburello è una lunga S, un omaggio, un ricordo, a chi non c’era, a chi non sa, a chi si è perso in quel pomeriggio e non ha più trovato la strada.
30 anni dopo Ayrton,
siamo ancora qui.
Motorsport is beautiful