Sara Cabrini,

testa e cuore.

Sara è l’eccezione alla regola, e la spensieratezza che pensi di avere ma che in realtà non hai mai conosciuto. Una ragazza tanto solare quanto di ghiaccio: una calcolatrice fatta a persona. La sua avventura parte da lontano, tacchetti prima, zoccoli poi. Ed è cosi che si arriva alle due ruote dove i cavalli sono chiusi nella bellezza dell’accoppiamento meccanico in quei infiniti movimenti che regalano emozioni. Gli anni corrono, Sara con lei, è una donna che attraverso il suo lavoro – tutto fare per un’azienda produttrice di pneumatici – raggiunge il motociclismo ad alti livelli.

Sara, la tua storia è da sognatrice, una di quelle che non si è mai arresa…

Si, anche se gli ostacoli sono stati tanti. Correre ha un costo elevato e quando ero bambina spesso mi trovavo dei muri che non potevo scavalcare. Nel tempo ho capito.

Tu hai iniziato come tutti, dalle minimoto. Ma hai avuto anche altre esperienze grazie al tuo lavoro.

ESkootr Championship nel 2022. È nato grazie all’azienda per cui lavoro: siamo produttori e fornitori di pneumatici per diversi campionati. Io sono entrata in questo progetto come tester, e alla fine ho partecipato al campionato. E’ stata una bellissima esperienza.

L’Italia e gli appassionati ti hanno conosciuto grazie al CIV, da quel poco che ho potuto vedere sei una tigre

Ho iniziato nel 2021 con un team “da tutto in famiglia”: Solo persone di fiducia che hanno reso l’esperienza davvero unica. Poi l’anno successivo è arrivato Trasimeo dove ho iniziato ad avere un team più completo. Nel 2023 ho corso con Gradara: una seconda famiglia. Con loro sono stata bene perché hanno creduto in me senza guardare al portafoglio, mi hanno dato tanta fiducia e questo mi ha fatto crescere tanto.

Il team Gradara è stato ad un passo dal vincere il titolo CIV con Sara Cabrini

Il 2023 poteva esser l’anno della consacrazione e avere maggior credito. Invece hai sorpreso tutti decidendo di mollare. Cosa ha fatto scattare la scintilla?

Tempo, soldi, l’impegno che richiede è elevatissimo. Il mio lavoro pretende un impegno a 360 gradi, dedicarsi ad un campionato non è da meno. Non posso dividermi. Bisogna fare una scelta nella vita. Ed io ho scelto.

Possiamo definirla una pausa di riflessione?

Si e no. Se questa rimane una passione dove ci sono solo uscite allora no, ma se le cose cambiano allora posso pensarci. Tra allenamenti, spostamenti, ecc. ecc. diventa complicato. Serve un margine importante che mi dia certezze maggiori.

Secondo te perchè non vengono erogati gettoni a chi dimostra di avere talento?

Non so dirti. Non basta il talento, io ho avuto la fortuna di avere Carlo ( Gradara Team ndr ) ha creduto in me, ha creduto nelle mie capacità ed io ho gettato il cuore oltre l’ostacolo per ricambiare la fiducia riposta in me. Credo che il problema principale rimarrà sempre la questione economica.

Qual è il prezzo dei sogni? Ma si deve davvero dare un prezzo ai sogni?

La sofferenza patita ai tempi delle minimoto credo che mi abbiano dato la serenità di affrontare la vita in questo modo, forse è anche per questo che oggi sono così. Purtroppo si, i sogni hanno un prezzo da pagare. La domanda è quanto si è disposti a sacrificare e sacrificarsi per raggiungerli. Ti faccio un esempio: Io ho corso con la 300 cc, una sessione di allenamento a Imola è costata 400 euro per fare un turno. Immagina cosa vuol dire viaggiare, dormire fuori, mangiare, iscriversi al campionato ecc. ecc.

Mtr24-blog-Sara-Cabrini-eSkootr-Championship

©GABRIEL MONNET

Insomma il lato economico resta sempre una nota dolente. In qualunque categoria. Hai ricevuto proposte da team più importanti per continuare a inseguire il tuo sogno?

Per il 2024 ho ricevuto una proposta per fare il mondiale femminile. Un debutto. L’impegno è elevato, lavorando non è qualcosa di fattibile: Ogni week sei in giro per il mondo, allenamenti, prove, gare… Avrei dovuto mollare il lavoro per accedere alla categoria ma questo significava tornare a non esser più indipendente. Il team che mi ha proposto di correre mi avrebbe dato la chance di correre senza pagare nulla. Questo dettaglio fa gola, mi sarebbe piaciuto ma ho altri obbiettivi in testa e diventa difficile pensare alle moto.  Devi sempre mettere in conto che c’è una percentuale di rischio dove non sai se vieni notata o altro. Non credo di essere all’altezza di un mondiale, anche se vado forte. Forse non ci credo abbastanza, non so. Sono felice della scelta presa, non ho rimpianti. Magari un giorno tornerò. Chissà.

La maturità di Sara è disarmante. Testa sulle spalle focus sulla realtà nonostante l’occasione d’oro che forse non capiterà più. Averla conosciuta e averla ascoltata fa pensare, ti lascia assaggiare un pezzo del suo mondo senza creare illusioni e senza darti aspettative.

Insomma un Niki Lauda dal viso angelico e lunghi capelli che nascondono una grinta e determinazione da leonessa.

Grazie Sara!

Motorsport is beautiful

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