F1,

L’addio di Michael al mondo delle corse, una ferita mai chiusa.

25/11/2012 la data che non avremmo mai voluto raggiungere. Michael Schumacher si ritira dal mondo delle corse, all’età di 41 anni dice basta. Una vita fatta di adrenalina e velocità, scontri titanici, mondiali rossi. Un tramonto nella terra brasiliana, il secondo per lui, per noi, per tutti. 2006 Ferrari, 2012 Mercedes. Cambia la casa, cambiano i colori, ma il cuore ha sempre ragione: zingaro e felice, mai al guinzaglio e pronto per un assolo di chitarra elettrica alla Jimmy, per tutti Hendrix.

Un addio prematuro quello con Ferrari che lo spinge a tornare anni dopo con un colore diverso ma con la stessa caparbietà che l’ha sempre contraddistinto. Difficile parlare di lui, impossibile raccontare le sue imprese senza emozionarsi, senza una lacrima, senza un’emozione. Ai più giovani basterebbe raccontare del suo ritorno, ma si cadrebbe nel banale: tante sbavature, tanti errori, pochi punti conquistati, manovre oltre i limiti della sportività nei confronti di chi, con lui, ha condiviso gioie mondiali riportando a Maranello quello che mancava da tanto.

Allora è il caso di fare qualche passo più indietro, provare con il 2006 quando a Monza arriva la doccia fredda, la notizia che non ti aspetti, quella che forse avevi intuito guardando il Presidente Montezemolo emozionato, un pò amareggiato. Forse si, forse no. Perchè nel 2006 c’è un biondino che va forte su una vettura che abbiamo maledetto, che ha rubato i sonni e i sogni per due anni: quella freccia argentata e nera è tornata veloce ed insieme a lei ci sono dei colori e il disegno del rombo che più di tutti ha spezzato fiato, cuore, gambe, umori.

Il tempo passa per tutti e nessuno indietro lo riporterà

11 anni sono tanti, troppi. Ancora oggi lasciano perplessi i pensieri che danno spazio alle emozioni che non fermi. Oggi si parla di uomini diversi, piloti fortissimi e vetture altamente tecnologiche. Nell’era del Barone Rosso, la magia era nel piede destro, negl’occhi e nella sintonia di uomini che hanno legato il loro cuore ad un campione arrivato in punta di piedi ma con grandi sogni.

Domani scatterà l’ultima gara di questo mondiale 2023, vinto in largo anticipo da un famelico Max Verstappen. Un circuito che apre altre ferite e riporta alla luce polemiche mai placate.  Ma noi appassionati rimpiangiamo ancora quelle storiche piste dove la tecnica, la velocità, il colpo d’occhio era tutto.  Quando il sipario calava a Suzuka o Interlagos… Straordinario! 

Quando Michael correva i fiumi erano rossi.

KeepFightingMichael

Motorsport is beautiful

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