F1,

Lo spettacolare ed eterno Interlagos, ancora una volta è protagonista assoluto.

Ancora lui, ancora la torcida, ancora Brasile! Passano gli anni, le epoche, i piloti e le squadre. Cambiano i team, cambia la pelle, mutano, plasmano, migliorano nell’eterna evoluzione che il motorsport e le sue regole impone, pretende. E’ un viaggio interstellare tra i cosmi dei piloti, ognuno unico, a modo suo, leggendario, nella sua epoca, straordinario per una gara in attacco o per una gestione da stratega, per un punto in più, per conquistare la corona iridata tanto sognata e spesso solo sfiorata.

Sfiorata come le vittorie mancate di Fernando Alonso che in Brasile proprio non riesce a conquistare il gradino più alto del podio nonostante i ricordi, felici, di un’epopea straordinaria con i colori gialli blu della Renault: due mondiali, due corone, due conquiste, un solo Re. Lo spagnolo nella gara di ieri ha messo in campo tutta l’esperienza per difendere un terzo posto che vale come una vittoria: un terzo posto ottenuto sin dall’inizio con uno scatto da gazzella rendendolo protagonista sin da subito. La strategia? Eclettica.

Una difesa estrema, estenuante, mentale e fisica tra due piloti veloci a fase alterna, con due vetture discontinue, in apparenza, sul soffio del millesimo da cercare, studiare, capire come trovarlo e rubarlo all’avversario. Proprio come è successo ieri in quell’ultimo giro quando la verde Aston Martin ha rubato i millesimi necessari per rallentare il tempo, restare eterno, in uno scatto dal valore mondiale.

Cosa sarebbe accaduto ieri se il titolo mondiale era in gioco tra Verstappen e Alonso? Come sarebbe stato il duello Alonso – Perez se i colori fossero stati rosso Maranello? 

Chiunque abbia seguito la gara si sarà posto questa domanda. Chiunque in qualunque parte del mondo avrebbe voluto rivedere quelle immagini straordinarie con colori diversi dal verde, aprendo ferite mai rimarginate, lasciando cadere una lacrima sul viso emozionato, una voce spezzata, un pò assente, malinconica, romantica, assorbita da una turbina di emozioni che accendono i colori della passione per questo sport meraviglioso. Unico. E poi? E poi arriva Fernando.

La torcida era tutta per Alonso, in quell’attimo eterno. 

Millesimi glaciali.

Motorsport is beautiful

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