Marc Marquez,

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La scelta di abbandonare Honda alla fine ha raggiunto un nome, una nazione, un team. Non uno a caso. Storia, passione, concretezza. Forse sono stati proprio questi tre valori lasciati e trasmessi al team e al paddock della MotoGp da parte di Fausto, fondatore del team Gresini, a conquistare Marc. Da un lontano miraggio alla certezza.

Ducati, dunque, per navigare nella sabbia di un deserto giapponese che ha asciugato il talento dello spagnolo. Moto non ufficiale ma competitiva, non bella, ma veloce, quanto basta, per catturare i venti, tornare marinai e toccare, ancora, il sogno mondiale. Ma la scelta è davvero azzeccata oppure dobbiamo aspettarci un altro flop da un campionissimo?

Ducati ora tocca a te. Il colpaccio è fatto, schierare un muro tutto made in Italy ora diventa realtà: un tuffo nel passato per il binomio Tardozzi- Ducati, un libro bianco per Dall’Igna su cui scrivere un nuovo capitolo della vita, della storia, di tutto. Un sogno per pochi appassionati, un pò amaro per tanti che fa storcere il naso, allontanare e criticare con disprezzo quello spagnolo che sceglie una moto non ufficiale, lo stesso che con Honda ha vinto tutto, con destrezza e malizia. Un talento immenso, perso, apparentemente smarrito, confuso, un treno in corsa a fari spenti.

Cosa possiamo aspettarci ora? Cosa vedremo nel 2024? Sarà un altro fallimento che richiamerà l’epopea Rossi in Rosso? Ci auguriamo di no, Marc Marquez ci ha abituato a imprese, duelli, salvataggi, limiti della fisica abbattuti come birilli ubriachi il sabato sera fuori da una discoteca. Ecco. Questo sarà il 2024: Martin, Marquez, Bagnania e Bastianini, l’uomo Ducati che non ha ancora potuto dimostrare il suo potenziale ma che rischia di fare la fine di Davide Giuliano. Forse no, forse si. La stoffa non è la stessa, il paragone però, per sfortuna e infortuni è una linea sottile che si assottiglia.

La scelta dello spagnolo, di accontentarsi di una moto non ufficiale, potrebbe essere stata una scelta scaltra, un agguato alla Nuvolari che sorpassa in sordina, a fari spenti. Ecco forse è proprio questo ciò che ha fatto Marc: giocare con il tempo, affidarsi al caso, gettare il cuore oltre la capacità visiva dell’uomo. A cosa mi riferisco? A Enea Bastianini e alla sua profonda assenza nel team Lenovo Ducati:  Un infortunio dietro l’altro, tempi di recupero sempre più lunghi, assenze che pesano e fanno male, pensare, ricordare. Memorie di un pilota talentuoso ma non da moto ufficiale, atteso a lungo, dopo tante cadute e sfortuna accanita come una furia cieca. Davide Giuliano – Enea Bastianini, due piloti straordinari e tanto sfortunati.

Forse la scelta fatta è un accontentarsi oggi, per avere di più domani.

Non ci resta che attendere la fine di un 2023 che non demorde, non cede, non lascia spazio a errori o dubbi con un duello in casa tra due alfieri e di equilibri instabili, Bezzecchi è pronto a diventare uno squalo per divorare tutto e tutti.

Con merito, per Marco. 

Benvenuto in Ducati Marc!

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