Motogp,

Daniel Pedrosa, buon compleanno eterno campione!

Sono 38 anni oggi. Camomillo, così bonariamente chiamato dallo storico commentatore della MotoGp, un soprannome che non è mai piaciuto ma che lo ha indentificato da sempre per i suoi modi, pacati, gentili, l’educazione fuori e dentro la pista. Daniel Pedrosa è un uomo nel corpo di un bambino, è un uomo nascosto tra i giganti, delle due ruote, della sua epoca. Indissolubile pilota Honda campione del mondo nelle classi 125 e 250 cc sfiorò il titolo mondiale in Motogp nel 2006 quando, a vincerlo, fu il compianto Nicky Haiden – compagno di squadra dell’epoca ndr.

Di Daniel Pedrosa di potrebbe star qui ore e ore a raccontare della sua vita, la sua carriera infinita, di quanto forte è stato e di quanto ha mancato quel titolo che ha accarezzato ma non acciuffato. Rimane un pò di rammarico, rimane un pò di amaro in bocca se si pensa alla sua carriera lunghissima, fatta di alti e bassi, velocità super soniche e staccate granitiche da mettere in imbarazzo chiunque. Già. Proprio così. Perchè Pedrosa non è solo un pilota, è uno che nella fossa dei leoni, nonostante i limiti della sua altezza, ha saputo tenere a bada grandi campioni come Biaggi e Rossi. Per citarne due. Staccate furibonde, staccate che fanno impallidire, ancora oggi, i piloti più giovani con cui, ogni tanto, si scontra e incontra talenti giovani, freschi, arrembanti. Ma Daniel è quel pilota che non ti stanchi mai di vedere, mai di conoscere, uno di quelli che vorresti sempre in tv perchè il sorriso volpino, stampato li su quel viso, ti fa sempre sorridere e ti ricorda quei anni sulla Honda sponsorizzata “Telefonica” gialla e blu; ti ricorda di quella HRC con il coltello tra i denti che fece di tutto per battere Rossi dopo l’addio del 2003.

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©TORU YAMANAKA

38 anni caro Daniel eppure sembra ieri, quando, in quella fossa di leoni ti lanciavi come un gladiatore all’inseguimento del podio che poteva ribaltare le sordi di un mondiale manipolato in mal modo, mal trattato, mal gestito, un tunnel da cui non si uscirà mai se non con lividi e occhi viola 

Ecco che allora all’età bisogna aggiungere il valore dell’uomo, quello che ti ha sempre contraddistinto in tutti gli anni della tua carriera, della tua vita riservata, silenziosa, sempre nelle righe e senza sbavature. Sviare la polemica, restare unici, pensare solo al lavoro e a quella Honda che mangiava maglie di catene come un Rex affammato. Oggi c’è KTM, altra storia, altra moto, altri pensieri e soluzioni tecniche da trovare con la certezza che gli austriaci hanno agguantato il pilota migliore per sviluppare una moto acerba ma veloce.

Caro Daniel, 38 anni sono tanti per una vita agonistica ma per te non peseranno mai in quanto, quel sorriso volpino sul tuo viso, nasconderà sempre quell’astuzia tattica che ti ha sempre contraddistinto lasciando alle spalle occhi sbarrati e menti incapaci di capire da dove arrivare quella velocità.

Un colpo di gas, una staccata con le forcelle a pacco e via con lo sguardo verso un nuovo orizzonte tutto da scoprire.

Buon compleanno Camomillo!

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