F1,

Suzuka 2023.

Motori, passione, storie straordinarie. Conferme, vittorie, titoli mondiali persi o vinti, poco importa, nella terra giapponese, quando la F1 fa ritorno, si rivivono sempre emozioni indelebili rimaste impresse nella mente degli appassionati contribuendo alla costruzione dei cassetti segreti e intimi della memoria sportiva e non solo. Max Verstappen vince ancora, lo fa di forza, senza dare margini di cedimento in nessun momento della gara a dimostrazione di quanto il binomio tra l’olandese volante e la casa austriaca sia indissolubile. Una rivincita granitica dopo il flop di Singapore che ha rivisto protagonista la Red Bull Honda n1 e quella del suo compagno di squadra, Sergio Perez, alle prese con una fase calante nella sua carriera in F1. Una fase che ricorda il suo periodo in McLaren quando, il messicano, guidava per il team inglese senza mai trovare il bandolo della matassa.

In questo sandwich c’è però un dettaglio che sfugge ai più, un messaggio che non passa, non filtra, non riesce a farsi notare come dovrebbe. Ma come potrebbe? Il propulsore Honda è tornato ad una regime di prestazione elevatissimo, una rotazione degli origani meccanici così potente da far impallidire anche la luna. Appunto, il propulsore Honda. Riflettendo su questo campionato a senso unico, nel imponente business della F1 si è perso un pò il senso del valore, dei meriti, di dare quell’attenzione in più a chi, nascosto, con perseveranza e determinazione, con costanza ed efficienza a riportato in auge un simbolo dimenticato, da troppo tempo lontano dal mondo della F1, rimettendosi in gioco. Il primo ritorno fu con McLaren e con Alonso, per sognare, per ricordare, per tornare per accendere quei fuochi ormai spenti nei cuori degli appassionati, rimasti ad una gloria passata.

Honda ci crede, torna alle origini ma il flop è assordante!

Motori lenti, rotture, problemi di ogni tipo attanagliano la casa nipponica. Ma questo non ferma la determinazione, giù il capoccione, stressare gli ingegneri e lavorare per trovare soluzioni tecniche per rendere affidabile un cuore ancora troppo debole. Il duro lavoro premia il tecnici Honda e grazie a Red Bull e al suo team iniziano a decollare fino al tanto agognato titolo mondiale contro Mercedes.

Ti starai chiedendo perchè questo articolo è così noioso… In questo breve tuffo nel passato è bene ricordare che i trionfi Red Bull non derivano solo da una vettura altamente prestazionale e al suo pilota di punta, ma derivano da un lavoro pioneristico fatto nel silenzio più assoluto.

Ancora oggi, ancora una volta, quel silenzio tuona. Lo fa in casa. Nella terra dei motori, a Suzuka. Dove tutto cominciò in quell’epoca così tanto lontana ma ancora ben ricordata.

Sarà così anche per il futuro?

Red Bull e Max Verstappen si ricorderanno di Honda

Al momento sembra di no.

Motorsport is beautiful 

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