F1,

Ferrari, cosa c’è che non va?

Si è concluso da 48h il Gp d’Italia nel tempio della velocità che ha visto protagonista la Ferrari con un sabato eccellente e una domenica difficile da dimenticare. Max Verstappen vince, fa il suo dovere, ne porta a casa un’altra senza troppa fatica. Perez inizia a piegarsi, a dubitare della sua Red Bull e non solo. Ferrari? Beh la stoccata di Sainz Sr. a DAZN e quel post su Twitter lasciano intendere quanto attrito e nervosismo ruoti intorno a Ferrari ed al Team. Ma soprattutto mette in luce quanto Leclerc sia agevolato. A Maranello, dopo l’addio dell’ing. Binotto, per scelta del presidente, sono emersi aspetti politici che lasciano ben pochi dubbi sulla direzione intrapresa dalla francese rossa.

Domenica abbiamo visto un Sainz in modalità Skywalker difendere la sua posizione dimostrando quanto lui, come il suo compagno di squadra, sia all’altezza di rintuzzare senza indugi o dubbi gli attacchi di chi, con ogni stratagemma, tenta un sorpasso. Ma se la Ferrari fosse una vettura all’altezza di tenere a bada per tutto il campionato la Red Bull, a Monza, cosa sarebbe successo? Esattamente quello che successe nel 2019 quando il monegasco a difese la posizione su Hamilton con quella manovra che portò all’esposizione della bandiera black and white. E se quella difesa su Verstappen l’avesse fatta Leclerc? Di certo internet e i social sarebbero invasi da post di elogio verso Leclerc.

La gara però ha mostrato un Leclerc più sulla difensiva rispetto a Sainz e con un team radio che lascia desiderare. Lascia tracce invisibili, briciole di mal pensieri e benzina sul fuoco. Un difesa bellissima, fighissima da vero capitano di una nave pirata che respinge la flotta francese capitanata da Leclerc gestendo tutta la gara, aspettando, come un avvoltoio, il momento più adatto per attaccare. Ed ecco che il duello Ferrari visto come una lotta emozionante e un pò irresponsabile si trasforma in una patata bollente per Sainz, chiamato a mostrare e dimostrare la sua superiorità mentale e fisica dopo una gara aggressiva.

Il twitt che fa scalpore non stupisce ma colpisce, come il tocco della Sig.Ra Sainz che accende la polemica e infiamma il web mettendo in luce, ancora una volta, come la scelta di un Team Principal francese giochi a favore di un solo pilota cercando di screditare e alleggerire il compito a chi, dietro le quinte, deve prendere una decisione difficile e quasi impossibile. Necessaria per il benessere di alcuni ma non di tutti.

Onore a Sainz per un terzo posto che verrà ricordato più di Silverstone.

Ferrari, adesso tocca a te.

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