1 Settembre 1985,
Stefan Bellof,
Tedesco di Giessen, nord di Coblenza, data di nascita 20 novembre 1957. Per tutti l’angelo del Ring, tra i puristi di motorismo un talento eccezionale. La 1000 Km di Spa, una collisione tra due Porsche, un impatto violento ma banale – se paragonato al telaio dilaniato sulla vecchia Nordschleife – la sua 956 e la 962 guidata da Jacky Ickx. Eau Rouge. La dinamica? Sospettosa e misteriosa. Tanti punti interrogativi su una vicenda che ha visto coinvolti due piloti fighissimi, velocissimi, due caratteri forgiati nelle più alte montagne a temperature rigidissime. Sguardi taglienti, cattivi, decisi, determinati al punto di non dare spazio e non cedere centimetri, l’uno all’altro. Chiunque sia l’avversario. Era il 28 Maggio quando Stefan Bellof scatenò la sua ira al cospetto di quel totem sinistro, misterioso, in una posizione insolita che osserva tutto il circuito in silenzio, senza nessuno che lo disturba fregiandosi della miglior posizione.
Appunto il totem. Lui che nel suo silenzio osservò la rivalità accesa tra un giovane biondino e il campione contendersi l’anello, l’ultimo, sull’inferno verde con Porsche a fare da spettatrice incapace di fare qualcosa di più. C’erano i binomi perfetti.
Quando il crono è apparso sugli schermi, ho pensato ‘Non può essere giusto, dev’esserci qualcosa che non funziona nell’orologio’“ Rainer Braun,
Quel binomio fatto da Porsche e un biondino dagli occhi infuocati che accese gli animi di tutti congelando chi osservava incapace di credere a ciò che accadde. Come quel 1 Settembre 1985, appunto. L’ironia della vita prende forma, lascia segni indelebili soprattutto per chi ha una idea di cosa fosse la Nordschleife, quanto basta per far brillare per sempre una fiamma, un’immagine nei cassetti della memoria diventando indelebile. Si sviluppa in tutti una incapacità di cancellare quel ragazzo con il casco nero con le righe gialle e rosse, il sorriso un po’ malinconico di un campione scomparso troppo presto.
Un azzardo Spa-ventoso, un sorpasso alla Bellof. Una difesa dura, una determinazione granitica alla Ickx.
Stefan Bellof è ancora oggi il detentore di un record imbattuto, una eredità Spa-ventosa che come ogni anno mi porta a ricordarlo, in poche righe, per non annoiare, ma solo per ricordare chi e cosa è stato il talento di Giessen nell’era Senna vs Prost nelle ruote scoperte, nell’epoca Porsche tra quelle coperte.
L’eredità di Stefan.
Il sogno impossibile per tutti.
Motorsport is beautiful
Stefan Bellof – today isn’t an anniversary, but this John Brook piece from the DSC Archive on a fateful day at Spa deserves another airing https://t.co/6spdn0NfTc pic.twitter.com/yAQej41CU6
— Graham Goodwin (@dsceditor) May 31, 2020