Jackie Stewart,

Tu come 007, una leggenda immortale!

Jackie Stewart, pluri campione del mondo di F1, uomo d’affari, lottatore in pista come nella vita. In prima linea nella ricerca scientifica per sua moglie, Helen, poi per suo figlio Paul quando un tumore lo colpì. Ma lo scozzese ha vissuto molte vite, ha vissuto l’epopea di una F1 che dilaniava corpi. Umani e non. Jackie Stewart, l’uomo che ha sofferto di dislessia e ha saputo nasconderla fino ad un’età avanzata, mascherata grazie al un talento del tiro a piattello prima, alla guida poi. Una rivalsa che gli è valsa 3 titoli mondiali, straordinari, dal valore inestimabile. Impareggiabili e ineguagliabili. Testa e cuore è ciò che l’ha sempre contraddistinto in tutto dando valore ad ogni singola azione, evento, funesto soprattutto.

Dalla morte di Jim Clark a quella di Jochen a Monza. Una perdita che fa male ancora oggi. E’ toccato anche a Cevert lo stesso destino, in circostanze mai chiarite in quel 1973 che ha spezzato il cuore per sempre lasciando una ferita inguaribile. Di certo fu la spinta per anticipare un ritiro ampiamente concordato con Helen. Giorgio Terruzzi lo riporta nel suo articolo, in una frase che colpisce, scolpisce, frantuma, disorienta:

Un giorno, con mia moglie Helen abbiamo contato i colleghi, gli amici scomparsi in pista. Quando siamo arrivati a 58 abbiamo smesso. Una tristezza infinita”.

Dal dolore una nuova spinta, una nuova vita, un nuovo modo per allungare il passo e restare un sopravvissuto. Forse fortunato, forse no. Ad oggi però Jackie Stewart possiamo definirlo un libro vivente, qualcuno su cui contare per farsi raccontare la favola della buonanotte per addormentarsi sul delicato e silenzioso movimento dell’olio motore che entra in circolo, della benzina che entra nella camera di combustione per accendere il motore della notte per poi addormentarsi e decollare sulle curve della vita. Le curve, proprio loro. Belle, lunghe, strette, veloci, insidiose come una malattia silenziosa che si presenta senza bussare per disturbare, entrando dalla porta laterale. Esattamente come è successo a Jackie Stewart. Mesi fa ha dichiarato che potrebbe esser affetto di demenza, la stessa che ha colpito la sua amata. Una malattia che conosce, che ha studiato, con cui combatte e si batte, colpo su colpo come se fosse un tiro al piattello.

Jackie non molla.

In punta di piedi, adesso, con la caparbietà che contraddistingue l’uomo, attendiamo per scoprire cosa accadrà. 

Motorsport is beautiful

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