Fake Green,

Un nome d’arte che nasconde molto di più.

Mtr vola nella città eterna, Roma. Un incontro casuale dettato dalle regole dei social. Un algoritmo impazzito, un meraviglioso errore di scrittura dei dati mi ha permesso di conoscere Marco, in arte Fake Green. Una montagna fatta a persona, aspetto duro, barba lunga, un cappello per nascondere meglio lo sguardo limpido e sincero come la Fontana di Trevi, il Golia che si trasforma in Davide mantenendo sempre un atteggiamento docile e mai scomposto. Marco è così. Impatto duro, cuore tenero. La sua storia? Fatta di ironia e pubblicità. Le critiche? Arrivano, rimbalzano e costruiscono alzando il livello di autostima per la sua amata Punto.

Marco come è nato il nome Fake Green?

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©sconosciuto

La mia prima auto, la Fiat Punto. Questa inizialmente era nera. Amando il mondo del tuning mi sono ritrovato ad confrontarmi con molta gente che mi criticava in modo positivo il colore dell’auto spingendomi a fare qualcosa di più. Così ho iniziato a scorrere tra i colori ed ho immaginato la Punto verde. Poi applicando questo colore brillante sul nero opaco mi sono reso conto che l’impatto visivo era mastodontico e quindi non ho resisto. Da piccole zone sono passato a tutta la macchina. Ed ecco che mi è uscito Fake Green.

Come è nata la passione?

Avevo la passione per i motori, però ero un bambino e quindi mi limitavo a guardare. Mio zio è un collezionista di auto d’epoca, un patito. Forse è il termine giusto. Spesso e volentieri andavo con lui a curare le sue auto, dalla quotidiana pulizia ad un semplice giro. Altre volte invece mi trovavo una sua auto nel garage di casa mia. Così crescendo ho scoperto Need For Speed Most Wanted: La BMW M3 GT mi fece innamorare del gioco e immaginavo di poter fare anche io qualcosa di simile. Poi è uscito Fast & Furios, il faro guida del tuning, un esempio straordinario per imparare e capire come una semplice modifica può stravolgere l’aspetto dell’auto. Così tutto ha preso piede. Ogni mercoledì e venerdì c’è un raduno all’Ikea.

Iniziò a portarmi un parente, io non avevo ancora la patente. Mi piaceva poter vedere tutte queste auto in esposizione, ogni tanto andavo da solo con il mio 125cc. Non sempre mi piaceva però, forse a causa della moto. Il tempo poi mi ha permesso di fare la patente e tutta ha preso un’altra piega.

Ti sei legato ad un club oppure sei uno spirito libero?

All’inizio ero libero. Andavo per conoscere gente, chiacchierare, fare nuove amicizie. Piano piano ho conosciuto il club New Bibi Tuning Club Roma a cui appartengo ancora oggi. Ho avuto modo di conoscere anche Roberta, la ragazza con la Punto arancione. Dal vivo quella macchina è spettacolare. Non so se in foto rende. ha fatto moltissimi lavori e questi si vedono tutti. Anche lei spesso viene all’Ikea.

La tua Punto mi sembra che sia elaborata solo con kit estetici…

280.000 km di gioie e dolori. Prima ed unica macchina avuta fin ora. Solo kit estetico e pellicola per renderla verde nera. Lavorando a 100 km da casa non posso spendere in altri dettagli e quindi per ora mi sono accontentato. Ho installato anche un piccolo impianto audio con amplificatore Audison. Per ora niente di più. Quel che conta per me è che la macchina attiri l’attenzione, mi piace vedere come la gente la osserva. Attira molto l’attenzione è questo mi rende orgoglioso del lavoro che ho fatto perchè vuol dire che la strada è quella giusta. Una semplice Fiat Punto 1.3 Mj che diventa una diva per le strade di Roma. Sembra surreale ma accade davvero.

Marco è un ragazzo straordinario, la sua simpatia ti travolge e ti trasporta con se è un vulcano di energia. La sua creatività è esposta anche sulle sue braccia che raccontano la sua seconda passione…

Gli interventi eseguiti sono opera tua oppure hai comprato kit già pronti?

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©sconosciuto

I paraurti sono stati comprati. Ma solo quello. Il reso dei lavori è stato un fai da te, grazie alla vetroresina sono riuscito a fare molti interventi per migliorare il kit estetico. Mi piace esternare la mia creatività attraverso i disegni e questo credo mi abbia aiutato molto. Il mio lavoro sicuramente mi ha aiutato… Sono un barbiere ed appassionato di tatoo. il resto ho fatto tutto io. E perciò facendo il barbiere i tatuaggi li devo averli per forza.

E infatti sulla mano sbuca il disegno di un barbiere old style.

Alcuni accessori li ha fatti il capo del club con la stampante in 3D. Mi sono fatto aiutare anche perchè da solo non vai da nessuna parte, un aiuto ci vuole sempre. Alcune cose le devi fare per forza in compagnia.

Anche a Roma c’è una mentalità chiusa come diceva Roberta? Oppure è legata solo alle donne?

A Roma si dice: Se Se hai la macchina kittata, un auto da coatto – e ti comporti come tale –  allora vieni subito additato. La mentalità è antiquata, passi sempre per ciò che non sei e che non ti rappresenta solo perchè sei un appassionato di Tuning. Se vai contro corrente con la mentalità standard vieni mal visto. E’ come per i tatuaggi, se li hai non puoi lavorare. Però è buffo, se ci pensi. Nella zona dove siamo noi non ci sono corse clandestine, non facciamo queste cose. Eppure c’è sempre chi pensa male. Uomo o donna credo cambi molto poco. Il coatto è quello che fa lo stupido in auto: braccio fuori, musica a palla, il tamarro insomma.

Hai mai partecipato ad eventi? 

Ho partecipato a qualche evento. A Cinecittà World ci è stato dedicato uno spazio per due anni di fila dove abbiamo potuto parcheggiare le nostre auto come se fossimo in fiera, fu bellissimo. Ci fu un afflusso di gente curiosa che si è avvicinata. Io sono riuscito a partecipare fino ai Nazionali. Mi piacerebbe spingermi un pò più in la.

Quale potrebbe esser l’input giusto per far avvicinare la gente?

Sicuramente dare più spazio alle omologazioni. Questo è un grosso problema di questo paese, la gente ha spesso di appassionarsi per via delle leggi. Troppi limiti. Se cambiassero alcune cose sicuramente si smuoverebbe il mercato, cambierebbe tutto, anche l’approccio. Ti faccio un esempio: Quando vai alle fiere, tipo al motorshow, li trovi tantissimi appassionati, gente di tutte le età che non guardano al sesso ma vengono perchè sanno che trovano un’ampia varietà di auto elaborate o da pista. All’appassionato interessa questo, se dai spazio alla passione per il Tuning, se liberi le omologazioni, troveresti molte più auto in giro come se fosse Need for Speed.

Pensi che ci voglia coraggio per stare in questo mondo?

Dipende. dal carattere. A me quando mi criticano la Punto io rido. Chi mi commenta sono persone comuni che magari hanno auto più brutte della mia ma che non si rendono conto che così facendo fanno solo pubblicità. E questo per me è perfetto! Però credo che ci siano troppi controsensi e troppa ignoranza in merito. Credo che ci vuol più coraggio ad andare contro corrente e resistere alle a tutte le pressioni che arrivano dall’esterno di chi non conosce e non capisce.

Un esempio? Il mio interesse è quello di far conoscere la macchina ma non è semplice perchè chi guarda pensa male, come ti dicevo prima. Invece se ti avvicini e perdi 5 minuti a fare quattro chiacchiere capisci che è solo apparenza. Un fuoco di paglia insomma.

Come ti vedi sotto forma di Influcer?

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©sconosciuto

La domanda scioglie Marco, arriva un sorrisone sotto quella folta barba nera che fa cambiare il suo viso un pò amareggiato per via dei danni della sua Punto…

Sono solo un appassionato di auto.  Mi piace l’idea dell’ influencer. Con il mio lavoro diventa difficile perché non sempre posso gestire il telefono. Ho tante idee in testa, ma spesso volentieri mi passano di mente. Facendo il barbiere interagisco con moltissime persone, tutti i giorni ho a che fare con persone di ogni tipo e genere: dal finanziere all’operaio, passando per lo studente al padre di famiglia. Quindi dire che sono un influencer al 50%.  Girando per Roma noto che qualcosa si sta muovendo, magari si sblocca qualcosa nel mondo del Tuning ed io potrei essere un riferimento. Chissà…

Progetti per il futuro?

No, al momento no. Forse tra qualche mese comprerò un’altra auto ma l’obbiettivo di questo 2023 sarà di fare qualche upgrade sulla Punto ma niente di più. Per ora mi concentro sul lavoro in quanto un giorno mi piacerebbe avere un locale tutto mio. Allo stesso però sto guardando per comprare un auto nuova, ho due marchi in testa. Sono ancora indeciso. Da una parte c’è la Leon FR dall’altra la Golf GTI. Non ho ancora scelto perchè entrambe si prestano al tuning ma già per i fatti loro attirano molto l’attenzione. Io vorrei mantenere il mio verde… Deciderò quando sarà il momento.

Tu come useresti i social se fossi una testata che si occupa di auto?

Io se fossi un giornale inizierei a sfruttare il mio potere per dare più spazio al tuning. Tratti tutte le auto, parli di un pò di tutto, e poi nel mezzo scrivi di elaborazione, tecniche, kit estetici, dai spazio agli appassionati per raccontarsi e farei in modo che salti all’occhio questo mondo creativo ed unico. A parte Elaborare non c’è molto in giro. Almeno in Italia. L’ignoranza in questo settore è elevata quindi a maggior ragione penso che percorrerei questa strada. Molti ancora pensano che per fare un colore diverso all’auto sei obbligato a passare dal carrozziere, invece ci sono molte alternative. Ma per chi si sta avvicinando e non conosce molto rischia di imbattersi in truffatori o di spendere soldi in cose inutili. Maggiore informazione migliora la cultura e sicuramente l’economia.

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