Daniel Ricciardo,

ben tornato!

Il pilota italo australiano può tornare a sorridere e farci sorridere, dal prossimo week-end sarà il portacolori di AlphaTauri al posto di Nick de Vries che non ha brillato a sufficienza per meritare di restare. E allora via, un colpo di spugna a stagione già iniziata per ridare fiducia a chi, di fiducia, ne ha davvero bisogno. Scelte sbagliate, scelte difficili, progetti importanti mal realizzati, sogni e speranze spezzati dalla necessità di un fuga immediata da un principio di incendio non domato, caso mai divampato.

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©Clive Mason via Getty Images

In RedBull la politica è tutto. Si sa. Se non sei veloce sei fuori, se sbagli sei fuori. Daniel Ricciardo era una pedina che attendeva da tanto un sedile, questione di tempo, questione di gare. Ed ecco fatto. Promessa mantenuta. Si torna in pista, in attesa dell’altro, di quello che voleva lottare per il titolo ma si trova a lottare per restare. A differenza di chi, invece, per sua sfortuna, è già saltato e il sedile l’ha perso senza preavviso. Scaricato come un tonno al banco del mercato: Troppo lento per Helmut Marko, la F1 corre, il cronometro non aspetta nessuno e quindi bisogna tagliare in fretta. Le parole arriveranno, per quello ci sarà tempo. Come sempre.

Nick de Vries insomma saluta tutti con il suo ultimo Gp a Silverstone. Ma è giusto lasciarsi così? 

Ormai sembra prassi, per RedBull appiedare senza preavviso sembra un abbonamento. Io lo trovo un gesto disgustoso e poco professionale in quanto non dai spazio ai rapporti umani, ammesso che in F1 ancora esistano o siano mai esistiti. Ma la RedBull non è l’unica squadra ad aver adottato questo comportamento. Un esempio? Il genio ribelle che firmò le vittorie con il binomio Senna – Lotus appiedando, da un momento all’altro Elio de Angelis. Di chi sto parlando? Di Colin Chapman. Anch’egli, come Marko, scaricò da un momento all’altro l’italiano per il brasiliano. Motivo? Questioni monetarie, niente di più.

Insomma passano gli anni, passano piloti, vetture, marchi ma i metodi no. Quelli rimangono sempre gli stessi. 

E adesso cosa bisognerà aspettarsi da Daniel? 

L’australiano ci ha abituato bene: sorpassi avvincenti, mosse e contromosse che spengono le iniziative dei suoi avversari senza dare troppo margine di risposta ad ogni singolo attacco; Sorrisi giganti, battute, scherzi, e costanza in pista. Quella che un pò si è persa per via delle scelte prese, sicuramente non felici, ma necessarie per recuperare un pò di morale.

Questa è la volta buona Daniel? Per ora posso solo dire: Ben Tornato!

Motorsport is beautiful 

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