National Trophy,

Lorenzo Lanzi torna, stupisce, incanta gioisce.

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©Photo by Mike Egerton

Cosa dire? Nulla. Solo applausi e polvere di stelle per farlo decollare e lanciarlo dove meriterebbe di stare. Perchè Lorenzo Lanzi è una meteora mai esplosa del tutto, sempre all’ombra dell’ultimo sole, come un pescatore, come una volpe, come il campione quale è. Staccatore da infarto, pilota mai aggressivo e sempre pulito in ogni traiettoria, il Michelangelo delle linee in ingresso e uscita di ogni curva, una spada samurai in fase di sorpasso che infila e non lascia scampo a chi subisce.

Questo è Lorenzo Lanzi, questo è il pilota che non ha mai raccolto quanto davvero meritava dalla SBK, con quella Ducati ufficiale, non è mai andato via, il cuore trabocca ancora passione pura è un’anfora di sincera sinfonia motociclistica: limpida, armonica, tocca le corde con delicatezza e sprigiona pura potenza motoristica. Oggi Lorenzo ha 42 anni, qualche chilo in più, di passione per le moto, si presenta a Misano con una Ducati privata, comprata qualche giorno prima, preparata per il week-end di gara, senza pretese, un pò di sponsor, tuta, casco, guanti e giù sotto il cupolino di una Ducati che fa paura anche solo a guardarla, per chi può solo sognarla, per chi non sa guidarla.

E allora Lorenzo decide di farci sognare proprio la casa di Borgo Panigale: NB racing, un team di meccanici siciliani che aiutano per la messa a punto, la logista salta, poco importa, NB Racing deve preparare al meglio quella Stock pura con quello che ha, con quello che ce. Lanzi resta in attesa, osserva, si prepara e poi parte per la gara. Gli anni vengono sverniciati dopo il primo passaggio sul rettilineo, la tigre di Bagno di Romagna ruggisce, alza la voce, attacca giro dopo giro, l’handicap di una moto non al top sembra non esser un problema per lui, giù il polso, gas spalancato dall’inizio alla fine. La sua Ducati necessita di un rodaggio – dato che è uscita dal concessionario senza mai esser accesa – ma lui sa che quei chilometri pistaioli sono il miglior battesimo per una Ducati che, finalmente, torna protagonista in termini di affidabilità scacciando quel gatto nero che la insegue come un mantra. Una storia vecchia, si capisce. Ma pesa ancora. Troppo.

A tutto il resto ci pensa lui. Un ragazzone straordinario fuori e dentro la pista. Una pantera quando abbassa la visiera. Un’altra dimostrazione del binomio straordinario Lanzi-Ducati, come un tempo, come nel passato. Chiude la gara al 5 posto, davanti a lui solo moto preparate ad hoc.

Questo è un assaggio, ci potete giurare. Per chi come me ha visto correre in SBK Lanzi ha la certezza che nel taschino ha secondi preziosi da guadagnare sui primi, esperienza da vendere, filo da torcere a tutti i suoi avversari.

Ti aspettiamo sul gradino più alto del podio Lorenzo. 

Dove meriti di stare. 

Motorsport is beautiful

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