Isle of Man,

Oggi come allora, Dario, sei sempre nei nostri pensieri.

All’Isle of Man corrono uomini ormai leggende, il TT non ha bisogno di presentazioni, la sua storia infinita è destinata a diventare millenaria nonostante l’ipocrisia che prende vita tra le case costruttrici di auto e moto. Negl’anni abbiamo visto piloti veloci scatenarsi a velocità folli per quel tracciato cittadino che tanto affascina e attira tutti come miele sulle api, abbiamo assistito a piloti inseguire il sogno di esserci e perdere la vita, abbiamo seguito e tifato, se pur per poco, per un italiano dal cuore pirata, un uomo che la passione l’ha spinto a viaggiare con un semplice furgone ed una moto privata adattandosi a spazi ristretti, un letto arrangiato e alla gestione autonoma di ogni cosa. Dario Cecconi è stato il sogno di una nazione scoperto troppo tardi, un big bang a scoppi irregolari, un pirata solitario che quando ha trovato una ciurma con cui viaggiare il destino ha deciso per lui.

Un ragazzo straordinario

Un lavoratore che sacrificava quasi tutto per raggiungere l’appuntamento Tandragee 100, puntuale come un orologio. Quando l’ho conosciuto nelle sue parole percepivo quella passione che accomuna poche persone, quelle che sanno gettare il cuore oltre l’ostacolo senza badare alle distanze, senza badare al lancio, senza pensare a gli ostacoli da affrontare.

Ecco Dario era questo. E’ questo. Perchè Dario vive ancora oggi nei miei pensieri, con il suo grande sorriso e lo sguardo fiero di chi è consapevole di aver raggiunto il suo obbiettivo, di avercela fatta, di aver conquistato ancora una volta il Tandragee 100. Poca pubblicità, profilo basso, ignari della sua presenza, fu grazie a Road Racing Core se oggi, Mtr24 può permettersi di parlare di lui, con i guanti bianchi, si capisce.

Da invisibile alle prime sponsorizzazioni e una moto ufficiale pronta per lui, alla convocazione in tv nei canali privati per raccontare la sua storia, per raccontarsi e raccontare il Tandragee 100, National irlandesi, North west attraverso la sua esperienza, la sua storia. Un momento magico per lui, quella pubblicità meritata che ha dato meno di quel che meritava, ma era già qualcosa, era la sprint race necessaria per dare benzina al cuore, per non arrendersi, per continuare a sognare quei lunghi rettilinei tra i boschi e le case, quelle curve strette e i marciapiedi, come cordoli, da guardare e non toccare. Al massimo sfiorare.

Dario è stato la massima espressione di libertà per l’uomo, per l’appassionato, per il centauro, per le leggende del TT.

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