MotoGp,

L’errore umano ha validità?

Domenica abbiamo assistito alla prima gara della Motogp, la prima sprint race, la prima doppietta Ducati del campione del mondo Bagnania. Bello rincominciare da dove abbiamo lasciato, rivedere la rossa di Borgo Panigale dominare a tutto spiano, anche in MotoGp, è un eccellente battesimo. Ma non è l’unico evento visto in pista. La sprint race boccia e sboccia in modo prematuro e falcia Bastianini al debutto con la Ducati ufficiale. Fuori per un errore di Marini.

Può succedere, perde l’anteriore, gomma fredda, provi un sorpasso passando in una finestra ma scivoli, travolgi, coinvolgi. Errore umano, non legato alla fretta, forse, ma certamente dovuto ad una agitazione mondiale e orgasmica legata alla novità. Un occasione per mostrare qualità si plasma in una (di) mostrazione che la fretta diventa una brutta bestia.

Succede anche ai campioni, quelli meno simpatici ai più, ma a loro non è permesso

In questi giorni leggo molti commenti sui social, critiche negative, incitazione da stadio verso la violenza e l’odio per un pilota che ci ha abituato a fare il marziano, a giocare jolly, a sportellare senza pietà e stendere, se serve, gli avversari. Marc Marquez è anche questo: un meraviglioso essere umano che commette errori. Ma quanto pesa l’errore umano? Siamo diventati intolleranti all’errore umano o siamo intolleranti al pilota? Bisogna scindere le cose. A posteriori e con mente più fredda ho rivisto le immagini ( foto e video ) di un kamikaze spagnolo gettarsi in una curva lenta sbagliando in modo plateale la staccata. Inutile cercare responsabili, scuse o altro. Io ho visto solo l’errore dell’uomo, non una cavalcata garibaldina a cui siamo abituati.

Qui c’è solo l’errore umano stanchi di accettarli in quanto, dal campione spagnolo, ne abbiamo visti tanti, voluti, cercati, forzati e perciò giudichiamo con due pesi e due misure tra Marini e Marquez.

Abbiamo dimenticato questi errori legati alla fretta, all’agitazione mondiale, ad una fuga che ha la facciata di uno strappo alla Pantani che vola in solitaria, abbiamo dimenticato che hanno dei precedenti importanti, con nomi importanti e in passato hanno avuto un peso da classica mondiale.

Facciamo un tuffo nel passato e rivediamo come il peso dell’errore umano era (quasi ) accettabile.

Mtr-Blog-24-

©UWE MEINHOLD/DDP/AFP

Estoril 2004: Biaggi colpisce Capirossi, per citarne una, la prima che mi viene in mente. Così palese da vedere un lungo mono ruota del romano in modalità Miller che si conclude solo dopo l’impatto con il ducatista.

Giappone 2005: Rossi tampona Melandri, match point rimandato alla prossima gara e dolori per il ravennate. Il neo campione della Yamaha sbaglia la staccata e centra un incolpevole Melandri in difficoltà a comunque a podio.

Sachsenring 2005: Le Kawasaki di Hoffman e Jaques si stendono alla prima curva dopo pochi giri dall’inizio della gara gettando alle ortiche un intero week-end con entrambe le moto.

Estoril 2006: Hayden vs Pedrosa. Il disastro mondiale in casa HRC fu uno tsunami di polemiche da ogni parte per via un errore da parte di entrambi i piloti, nel tentativo di tenere il passo di Edwards e Rossi, la necessità di un riscatto da parte dello spagnolo lo porta a perdere il controllo della sua Honda ed a gettare al vento punti per un mondiale che li vedeva in lotta con Rossi.

Cosa è cambiato nel mentre? Perchè ci meravigliamo per un errore arrogante e brutale come quello di Marquez? Sono fermamente convinto che una tifoseria da stadio prevale sul buon senso e non da più margine ne spazio a quel gesto genuino e sincero – per una volta – da parte dello spagnolo nei confronti del collega a terra e si preoccupa di scusarsi con il pubblico e non solo. Insomma un gesto di maturità che non guasta mai e che per una volta vediamo anche nello spagnolo.

Motorsport is beautiful 

 

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