Superbike,

Danilo, resisti.

Si è concluso il primo week-end della Superbike. Il round australiano ha già messo in chiaro luci e ombre dei top team che rispetto al 2022 hanno avuto un riscontro non del tutto positivo, Ducati vola, Kawasaki perde colpi, Honda e Yamaha nel mezzo.

Danilo Petrucci dal canto suo cerca di limitare i danni facendo i conti con una Ducati che, al momento, non sente sua, un impressione che rende difficile un avvio di stagione per il ternano: “Ho pagato il fatto di non avere esperienza sulle gare corte, ho preso qualche sportellata in partenza e ho fatto un primo giro pessimo”  – commenta così Petrux –  “In una gara di soli 10 giri non puoi permettertelo, devo ancora prendere le misure.”  

Manca esperienza in Superpole race, certo, ma Danilo ci ha abituato a prove di coraggio ben più importanti e questa è solo una fase di rodaggio.

Gara 1 sul bagnato non ha aiutato

Il ternano è in cerca di fiducia con questa Panigale V4s e le Pirelli SBK che nella giornata di ieri, sotto la pioggia, non è stato facile, oggi in Gara 2, invece, paga i problemi riscontrati nei test pre stagionali dove non ha mai trovato feeling: “Non ho fiducia nell’anteriore e il vento che spirava domenica ha peggiorato la situazione. Non sono a posto con il setup, perdevo nei curvoni veloci e pagavo qualche decimo a giro”.  Nella seconda gara Petrucci porta a casa punti preziosi, fondamentali, per il morale e per il campionato ma il distacco incassato è un abisso che crea una crepa di 18 secondi rispetto a Bautista ( circa 1 secondo a giro ndr ).

Ducati e Danilo c’è ancora margine per migliorare

Il rodaggio in Australia e concluso ma servirà sicuramente più tempo per arrivare ad una forma fisica migliore. Bautista ha cucito sulla sua tuta la Ducati ed è in grado di guidarla come meglio crede, quasi fosse una bicicletta, senza mai perdere il controllo della Panigale piegando alla sua volontà il telaio. La sua fiducia nell’anteriore è granitica e questo aiuta tanto lo spagnolo a differenza del ternano che fatica a trovare il feeling che gli permette di guidare al meglio questa Panigale V4S Superbike.

Tuttavia si può fare un bilancio assolutamente positivo per Danilo e la Ducati Barni Racing Team che alzano l’asticella per la prossima gara sperando in posizioni di rilievo, magari un podio. Vedremo. Arriva la tappa tailandese, Mandalika, circuito veloce, lungo, che potrebbe favorire un ritorno di Rea e della Kawasaki.

“L’obiettivo è stare più avanti, ci manca ancora qualcosa, ma non siamo così lontani. Abbiamo lavorato bene e posso essere contento dei progressi che abbiamo fatto insieme alla squadra”

Insomma per Danilo la partenza è in salita ma questo si dava per scontato: dalla MotoGp alla Dakar, fino ad arrivare all’America, moto diverse, esperienze importanti ma che impattano come un muro sul ternano che deve abituarsi al ring della superbike occidentale che impone regole diverse, battaglie lunghe miste a quelle breve. Serve gestire meglio le gomme per non trovarsi in panne nel finale ma soprattutto serve trovare quel feeling che l’ha reso vice campione del moto America SuperBike.

Danilo non mollare! 

 

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