Tuning Girl,

Tempesta di diamanti.

Tez, ragazza old style in tutto! Dal creare all’estremizzare. Nessun limite, nessun legame. Filantropo, genio, il David Copperfield in un mondo digitale. E’ una sveglia analogica che spacca timpani e polverizza ciò che ne rimane. Tra diamanti e anelli c’è una sfrenata energia che diventa creativa.

Tez, Come è cominciata questa folle passione per il Tuning?

Cominciò tutto in una sala del cinema. Avevo 16 anni. Andammo a vedere Fast & Furious. Al mio ragazzo dell’epoca piaceva fare qualche lavoretto ma io rimasi folgorata da quel che vedevo. Creazioni, auto uniche, tutte personalizzate… Così mi dissi io voglio essere come loro. Voglio raggiungere il loro livello. Appena tornata a casa andai subito su Ebay e cercavo i kit estetici nonostante non avessi l’auto. Disegnavo immaginando la mia auto su fogli di carta come fece Ferdinand Porsche con lo stemma delle sue auto. Fu mia nonna a darmi lo slancio in quanto lei mi comprò la mia prima auto. Ed così che arrivò la Seat Ibiza. Io volevo la 206 ma purtroppo non trovavo quel che mi piaceva. In un sabato come tanti mentre giravo in cerca dell’auto vedo una targa con la mia data di nascita ed è così che arrivò alla mia prima auto.

Insomma l’auto sceglie il guidatore no? Ed è vero!

Era il 2006 quando presi la patente e quindi l’auto. Fu così che la Ibiza arrivò nella mia vita. Appena arrivata a casa ho cominciato a pensare alle cose da modificare e la prima cosa che feci è stato cambiare il pomello del cambio mettendolo a becco d’aquila. Nel 2006 andava molto di moda. Compiuti i 19 anni sono andata a vivere da sola e con i primi risparmi sono riuscita a comprare il mio kit estetico.

Le prime modifiche e il primo raduno

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©sconosciuto

Sarò sempre grata a Tuning Guru, l’azienda che faceva i kit. Non so se esiste ancora. Assemblati i pezzi abbiamo preso spunto dalla rivista Megatuning e l’abbiamo fatta rosa e azzurra con un enorme drago sul cofano. Il drago lo disegnai su un foglietto, lo portai a stampare e il carrozzerie eseguì il lavoro. Fu un lavoro spettacolare. Poi sono arrivati i cerchi, le vertical door e lo scarico diretto dal centrale alla marmitta. Il mio primo raduno fu a Gerenzano. Evento tuning, Maggio 2009.  C’erano auto di ogni livello di estetica ed io vinsi nella categoria soft tuning. Vinsi la mia prima coppa e mi piacque così tanto che diventò la rampa di lancio. In quel raduno c’era di tutto e così la passione ha preso il sopravvento. Poi piano piano ho lavorato sulle modifiche, tra garage e officine. A quei tempi avevo un ragazzo che anche lui era appassionato, tra neon e fari, siamo arrivati a fare la strisce led sulle portiere che si notano quando le apro e si alzano. A pensarci oggi mi sembra una scelta orribile ma allo stesso tempo bellissima! Era un’altra epoca, oggi non si usa più. Ogni week un raduno. Dal venerdì alla domenica senza perdermene uno. Ancora oggi con molte persone conosciute ai raduni siamo rimasti in contatto e molti li vedo ancora agli eventi. Siamo rimasti pochi ma buoni.

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©Aldo Commisano

Quando ci siamo conosciuti mi hai parlato di una trasmissione in tv, molto vecchia…

A Casale Monferrato venne Lucignolo e fui scelta per delle ripresa video. Ancora oggi ho i video di quella serata. Non le ho cancellate perché penso sia un bellissimo ricordo. In più se cerchi su YouTube qualcosa non trovi più nulla. Cancellato tutto come un colpo di spugna. Non ne conosco i motivi, ma credo che sia un peccato. Chissà quanti sono stati contattati per partecipare a quel programma…

Sulla tua Ibiza hai fatto molti lavori, hai fatto molti lavori di personalizzazione

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©sconosciuto

Il colore dell’auto l’ho cambiato qualche anno dopo facendola bianca. Nel 2016 ho stravolto la macchina. Bianca e rosa, sia esternamente che internamente. Il lavoro è stato cosi dettagliato che negli interni non noti la differenza:  pensi che sia tutta in pelle invece la plastica è stata verniciata. La scelta di fare il rosa in esterno è stato fatto per dare uniformità.

Oltre al colore ho visto anche altro…

Tutto l’impianto di illuminazione è in fibra ottica. Ho saldato 300 led e forato le plastiche per raggiungere il colore rosa e bianco. Ogni dettaglio è stato curato e studiato. Nell’Ibiza non c’è più nulla di originale. Il pomello del cambio è stato fatto in resina epossidica partendo da una lampadina.

Ti racconto come l’ho fatto:

Volevo un pomello che rispecchiasse la macchina. Nella sua unicità, in ogni aspetto. Nei raduni i lavori artigianali valgono di più. Io essendo stata un giudice per la valutazione della parte estetica delle auto conosco queste piccole differenze e così mi sono messa a studiare un modo per guadagnare punti, ma non riuscivo a trovare nulla che mi desse soddisfazioni. Così l’ho costruito io utilizzando una semplice lampadina. Ancora oggi mi chiedono dove si compra…

Oltre al pomello hai creato altro con le tue mani o ti sei affidata agl’esterni?

Ho fatto fare un lavoro di tappezzeria su tutta la macchina. Il tappezziere l’ho fatto impazzire. Il cielo a scacchi con puff e bottoni rosa per tenerlo su. Tutte le cuciture sono bianche e rosa incrociate. L’ibiza è una marshmallow su quattro ruote. Dato che ancora non ero soddisfatta, oltre ad adattare un paraurti di un’altra macchina al mio, ho fatto montare la marmitta con un doppio scarico. La macchina di base nasceva con un solo scarico ma volevo renderla più aggressiva/accattivante e così il secondo scarico è stato messo in funzione. Avevo molti pareri contrari per tutto questo imponente lavoro soprattutto per la scelta di colori molto “femminile”. Ma io sono io sono io, è la mia Ibiza doveva esser perfetta.

Questi lavori immagino che li hai fatti in una officina..

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©sconosciuto

Avevo una carrozzeria di riferimento dove si lavorava il sabato. Io per ingraziarmeli gli portavo la colazione. E un passo alla volta con loro abbiamo rifinito i particolari come i fari con i led rosa e le frecce direzionali integrate negli specchietti laterali. Infine ho lisciato tutto. Niente loghi. Ho comprato le sospensioni ad aria per alzare e abbassare la macchina con il telecomando. In tutto questo, ad interni finiti e da rimontare, tra pelle, casse e led, ho dovuto lavorare anche sul mantenere lo stesso peso originale delle portiere perciò tutto l’eccesso è stato eliminato. Perché? Perché i pistoni reggono fino a 2500 N.

Tez è una ragazza molto testarda e non accetta un no come risposta.

Per ridurre il peso hai eliminato anche le casse?

No, ho tenuto qualcosa:

  • Woofer neodimio 16’ Sp Audio
  • Tweeter soundstream sst 22

Nel baule ho:

  • Amplificatore Rockfort fosgate
  • Amplificatore Lanzar 2.0
  • Subwoofer Powerbass 38” 2XL

Sei davvero una creativa old style e molto appassionata. Hai partecipato anche alle fiere?

Assolutamente! Nella mia vita ho fatto molte fiere: My Special car, Expo Tuning Torino, Fashion and Tuning, Italian Tuning Show, Carma Meeting, TLMV The Low Meet Village, ma l’evento più bello e di cui sono molto orgogliosa è il Tuning World Bodensee in Germania. Devi esser selezionato per partecipare. Li ci sono pochissimi italiani ed è un raduno a livello europeo, molto conosciuto. Ho ritrovato molti amici là. In quell’evento sono entrata nella top 100!

Cosa pensi della mentalità italiana e di ciò che rimane nel tuning?

In Italia le old style non sono ben viste, adesso c’è un altro “genere”, le auto come le mie adesso sono una tamarrata. Invece in Germania la mia linea è ancora apprezzata. Adesso c’è tanta ignoranza. Il senso del Tuning si è perso molto. Io penso che il tuning debba esser una cosa per unire non per dividere, ma ormai la mentalità è dedicata a tutt’altro. Discutere, criticare, litigare. Chi c’è l’ha più grosso vince.

Sulla macchina hai fatto altri lavori? Oppure ti sei fermata?

Sono ferma. Ho fatto tutto. Vorrei integrare il frigo nel baule con anche il subwoofer: creare una struttura che non strida con l’interno della macchina: ai raduni il cibo costa ed io vorrei avere tutto pronto e fresco.
Per avere nuove idee dovrei ripartire da zero. In famiglia sono l’unica ad avere questa passione. Mio papà avrebbe voluto che questa auto bruciasse. Ad esempio. L’unico supporto morale che ho sempre avuto è stata mia madre. Lei è sempre venuta a vedermi anche nelle fiere. Pensa che nel portafoglio ha sempre una foto della mia car.

Tanti lavorano con il wrapping ma tu sei old style, apprezzi la pellicola?

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©sconosciuto

Io ho preferito verniciare invece che wrappare. Sono rimasta di questa idea. Non ho puntato mai la pellicola perché se fai un danno sei obbligato a cambiare tutta la pellicola del singolo pezzo. Ti faccio un esempio: La mia punto è wrappata con pellicola opaca. Se dovessi subire un sinistro e rovino un angolo del paraurti sono obbligata a cambiare tutta la pellicola.  Il lato positivo è che puoi creare molto di più rispetto all’aerografo, hai più margine per sfogare la fantasia.  Se invece vernici il carrozzerie può sistemare senza problemi. Anche un piccolo graffio lo può gestire sfumando o riparando. La pellicola devi toglierla e rifare da zero. E’ più usa e getta. Non mi piace. Parlo per esperienza personale. 

 

Hai molta fantasia, hai mai pensato alle stampanti in 3D per creare?

No. Tutto creato dalle mie mani. C’è molta più soddisfazione se crei tu da zero. Anche la mia seconda auto, una Fiat Punto, è un progetto tutto mio, come la Ibiza. Tutto quello che posso fare in casa costruisco. Casi estremi si compra, si modifica e poi si monta.

In questa epoca digitale, tu che sei old style, hai mai pensato ad esser una influncer?

In tanti mi chiedono pareri, consigli, e quando spiego si meravigliano. Non mi apro molto perché la modifica è personale, deve piacere a te. Mi sento un po’ influencer, soprattutto con i bimbi che rimangono incantati dalla mia car. Chissà che magari un giorno questi bimbi si ricordano di me e seguono le mie ombre. Però continuo a preferire il contatto umano, raduni, eventi, fiere. Esporre l’auto e vedere gente curiosa che si avvicina e chiede. Con i raduni un po’ mi  sono allontanata, mi hanno stufato le critiche negative. In Fiera tutto più morbido, puoi interagire con più serenità.

Fast & Fursios è stata una luce per tutti, ma poi è scemato. Potrebbe esser questa la causa di questo cambio radicale?

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Non credo. Prima si parlava di più tra le persone, quando non c’erano i social. Prima c’erano tanti raduni e quindi la gente vedeva, si interessava. Il film è stato uno spunto. Lo stile Extreme ha avuto una battuta di arresto a causa delle tante omologazioni che vengono imposte per essere legali. In Italia per avere un’omologazione devi spendere tanto e la motorizzazione non sempre accetta le modifiche, soprattutto se le modifiche sono strutturali. Personalizzare un auto ha costi elevati. C’è chi usa il carrello per portare l’auto agli eventi e chi no. Ciò che ha fatto scemare tutto è un’idea calata dal Nord Europa: il German Style, già presente negli anni addietro ed oggi molto presente, dove c’è poco ma fatto bene. Forse è anche per questo che il tuning inteso come personalizzazione estrema si è decimato. Della vecchia scuola siamo rimasti in pochi: chi si è stufato, chi ha fatto famiglia, chi non vuole più spendere soldi per stare nel giro perché i costi, come detto, sono davvero alti. Insomma tanti motivi. Ognuno ha il suo.

Tu appartieni ad un club oltre alle Tuning Club?

Non frequento i club perché a ma piace esser libera, non voglio limiti. Quando iniziai a creare il mio progetto nessuno credeva in me, tutti pensavano che avrei fallito e invece…A differenza delle Tuning Girl che invece siamo tante, non ci sono limiti, non ci sono critiche negative ma solo costruttive. Stefania è riuscita a creare una atmosfera di armonia che ormai non trovi in più.

 

Life is too short to stay stock

 

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