Tuning Girl,
Roberta. Piccola donna di classe, spericolata, testarda. Giovanissima pilota acrobatica, ha deciso di iniziare questa carriera fatta di spettacoli, viaggi, guide oltre i limiti. Insomma sono gli occhi e la mente di un colibrì che in Europa lascerà il segno e non solo grazie alla sua guida. Il futuro? Hollywood!
Roberta come è nata?
Tutto è nato quando ho compiuto 15 anni. E’ scattata la molla quando comprai la prima macchina. Mio papà è un appassionato di auto d’epoca e le costruisce da zero. Un artigiano nel mondo della meccanica delle auto. Fa tutto lui nel suo garage. Fu proprio lui, quando avevo 17 anni, a spingermi ad aprire gli orizzonti e provare questo corso di stuntman a porte chiuse. Così decisi di partecipare. Ed ecco che il mio viaggio da pilota acrobatico ha avuto inizio. Questo gruppo che mi ha accolta a braccia aperte mi ha spiegato che si lavorava pochi mesi all’anno e si lavora tanto in Germania. Una seconda famiglia. A causa della pandemia nel 2020 abbiamo slittato al 2022 nei mesi che vanno da marzo a novembre. Quindi è da pochissimo che sono nel giro al 100% ma è un mondo bellissimo e sono davvero tanto felice di trovarmi qui.
Sei giovanissima, 20 anni. Com’è stato affrontare la vita fuori dall’Italia?
Difficile, bellissimo, un’esperienza che ti forma. Alla fine ti ritrovi da sola a fare tutto: Dalla cosa più stupida come cucinare al dover fare una lavatrice o la spesa. Quando sei a casa con i tuoi genitori a queste cose non ci pensi, non gli dai peso perchè hai la consapevolezza che c’è qualcuno che farà per te quello che tu hai lasciato indietro. Oggi è diverso, ora mi sono abituata e quindi tutto mi riesce in scioltezza, però l’impatto emotivo è stato brusco. Tornassi indietro farei ancora la stessa scelta, non mi pento assolutamente di niente. Anzi lo consiglio a tanti giovani, fuori dall’Italia c’è un mondo da scoprire.
Prima auto e old style
La prima macchina era un cinquantino…Era perché poco dopo diventò un 125. Pronti via ho cambiato colore facendola verde Kawasaki montando alettone e adesivi. Poi è arrivata la Fiat Punto pagata 300 euro ( una delle prime serie ). Da lì è partito il progetto tutto mio che mi ha spinto a crescere sempre più e portare le migliorie che tutt’ora ho sulla mia auto, dal motore all’estetica non ho lasciato indietro nulla. Amo il tuning Old Style. Questa mia passione è difficile per me descriverla perché è così forte che esternarla a parole rischierei di sminuirla. Credo che la descrizione migliore che potrei fare è quella di spiegarti l’auto, le modifiche fatte, come sono arrivata e perchè le ho fatte. La mia opera d’arte mi da grandi soddisfazioni. La definisco così perchè c’è tanto lavoro alle spalle che la gente non conosce, ma io so e quindi è giusto definirla così.
Lo sguardo cambia, il viso prende un’altra forma e la gote prende colore. Nei suoi occhi, quando parla della sua passione, si accende il fuoco e questa conversazione cambia, prende un’altra forma. Roberta riesce a trasmettermi tutta la sua passione attraverso uno schermo e li capisco cosa intende quando dice “non so descriverla e temo di sminuire”
Nella città eterna: Roma
Il Tuning purtroppo per molto tempo è stato solo al maschile, la mentalità per fortuna sta cambiando, si va verso nuove idee, culture diverse. Anche se ogni tanto capita qualche maschietto che ancora storta il naso. Più che altro penso che non se lo aspettino. E’ simpatica come situazione e sai perchè? Quando sono in giro per Roma tanti pensano che alla guida ci sia un ragazzo e invece poi noti che si girano di scatto a guardare perché non credono ai loro occhi. Mi è capitato anche di vedere qualcuno che festeggiasse per me. Gesti simpatici ma che mi rendono molto orgogliosa, mi fanno capire che ho fatto un bel lavoro e lo apprezzo molto. Soprattutto perchè non ci sono altre Punto come la mia. La prima volta che ho girato con la punto ero fortemente emozionata.
Trovi anche molta gente che non apprezza. Molti maschietti pensano che lo facciamo per metterci in mostra ma non è così. Ti faccio un esempio: Io vado ai raduni perché voglio stare in compagnia, conoscere gente nuova, stringere nuove amicizie ma la malizia spesso prende il sopravvento e questo è un peccato. Per fortuna gli amici e la famiglia mi supportano e questo mi ha permesso di andare avanti. Devo tutto a mio papà perché è stato lui a spingermi, a darmi la forza per non arrendermi e a credere in me. Lui più di tutti.
Essendo la cocca di papà ( figlia unica )per ogni scelta mi ha sempre spinto e coccolato. Facciamo tantissime cose insieme. Lui ha un garage dove ci sono 3 Dunebuggy ed una riproduzione fedele della macchina di Lupin. E‘ un artigiano e costruisce tutto da zero. Per esempio l’ultima Dunebuggy l’ha costruita sulle mie idee. Ogni volta che posso sono nel suo garage a dar una mano. I suoi lavori sono principalmente con vetroresina e ferro. Ogni volta che possiamo andiamo ai raduni insieme ed è divertente perchè lui va in giro con il pulmino militare con il clacson festoso. E lo conoscono tutti.
Nel gruppo con cui viaggi siete tutti italiani? Come si chiama il gruppo?
Folco team e siamo tutti italiani. Poi ci sono alcuni collaboratori che arrivano dall’Europa. Nonostante la mia breve esperienza nel mondo delle acrobazie ho fatto una scena per un film di Netflix: Il film si chiama Love & Gelato. Il bello di questo gruppo è che lavora tanto anche con il cinema, loro hanno girato alcune scene di Fast & Furios. Un giorno mi piacerebbe arrivare a quei livelli.
Pensi che sia stata una scelta coraggiosa?
Forse un po’ di tempo si, avrei risposto si. Alla fine ho lasciato tutto per una vita tutta nuova, lontana dalla famiglia e dagli amici di sempre. Ma la vita è imprevedibile non so cosa farò in futuro. Fino ad ora sono stata fortunata perché è andato tutto bene, però un giorno potrei decidere di fermarmi e stabilirmi in qualche città fuori dall’Italia oppure tornare a casa. Questo è diventato il lavoro dei sogni, i sacrifici per raggiungere i sogni vanno fatti, è inevitabile. Niente sacrificio niente successo. Posso dirti che io lavorando in Germania noto una forte differenza di cultura rispetto all’Italia, ci sono molte cose che migliorano la vita. Certo andar via è sempre doloroso, io amo la mia città, però ci sono alcune situazioni che ti portano ad andar via, a cambiare per crescere e migliorare. In Italia ci sono tanti limiti. Troppi.
Roberta nonostante voli alto come un’aquila attiri molti sguardi…
Si. Anche se non gli do peso. Ho un ragazzo al mio fianco che mi supporta e mi segue – una rarità – ed è felice per me, mi appoggia su questa scelta che ho fatto. Lui è un meccanico d’auto e quando ci siamo conosciuti gli ho detto che facendo questo lavoro sono fuori dall’Italia per molti mesi ma lui è un appassionato, capisce cosa vuol dire e non mette limiti. Anche lui mi sprona ad andare avanti. Nella mia vita ho incontrato molte persone che hanno cercato di portarmi via da questo mondo, gente un po’ chiusa mentalmente, ma le opinioni degli altri non mi interessano. Ti racconto questo aneddoto: Mia mamma è terrorizzata anche al sol pensiero di quello che faccio! E’ felice del lavoro che faccio, molto orgogliosa di me ma sulla mia auto non sale! Ha troppa paura.
La punto la usi anche nel quotidiano?
A dire il vero ne ho due. Una verrà con me in Germania. Quando la Punto Fast & Furios ( che a dire il vero sembra una Supra ndr ) era in fase di elaborazione usavo la Panda. Oggi invece con la mia macchina vado a farci anche la spesa, non resta ferma per tanto tempo in box. Nonostante le mia esperienza da pilota in strada evito di fare cose strane. Insomma già è molto elaborata e dà nell’occhio, il minimo che posso fare è rispettare il codice della strada, non è una pista e i pericoli sono tanti. Ad oggi la Punto è un auto da quotidiano nonostante non lo sia. La domenica vado ai raduni che trovo in giro. Invece il mercoledì e il venerdì il ritrovo è all’ Ikea. Se vengo a conoscenza che c’è un raduno io vado, non ho un club da seguire. Cerco gli amici per andare in compagnia, se non possono venire me ne faccio altri sul posto. Poi sai lavorando nel ristorante di famiglia cerco di condividere le cose, non mi piace stare ferma quindi mi tengo molto attiva.
Quanti lavoro c’è stato sulla Punto prima di arrivare a questo livello?
Tantissime ore. Non ho tenuto il conto ma credo qualche anno. Ti basta pensare che sulla punto ci sono stati 6 motori. Adesso ho un motore fatto da un preparatore ed è un motore da corsa. Sulla centralina sono state caricate diverse mappe, una di queste mi permette di usare il Kerosene. Ma il problema di questo motore è che ho distrutto molte frizioni e cosi siamo giunti alla conclusione che la soluzione fosse una frizione doppio disco al rame.
Esiste ancora o l’hai già bruciata?
La ragazza resiste!
La punto quando la presi aveva il 1.2 fire, poi sono arrivati i motori Punto Gt, ma non giravano bene. Non mi piacevano e infatti poco dopo mi lasciavano a piedi.
Ti faccio la lista delle componenti:
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- Motore turbo con scarico diretto
- Cofano motore con presa d’aria By papà
- Intercooler maggiorato
- tubi in silicone
- allargamento dei paraurti comprati in Bulgaria
- spoiler standard
- due sedili a scocca fissa OMP su misura
- l’interno è tutta arancione
- Manometro turbo, voltimetro batteria, stechiometrico e manometro carburazione
- il volante è rimasto quello della punto Gt
- Mappature motore
- cambio rinforzato
- dischi freni maggiorati
- Pinze Punto Gt
- Cerchi Oz Superleggera da 17 prima avevo gli OZ Formula neri.
- Fari angel eyes
Hai aggiunto molti accessori all’interno dell’auto per controllare tutto al meglio
Assolutamente si. Solo in necessario: A sinistra trovi manometro del turbo, la carburazione digitale è nel centro del cruscotto, poco più sotto voltimetro della batteria e poi prosegue con i livello dell’olio.
A Roma ci sono molti limiti? Vieni fermata spesso?
Sono stata fermata spesso, avendo una car vistosa vengo notata. Credo che il problema sia l’allargamento dei paraurti, però nonostante le fermate sanno che in strada mi comporto bene non mi danno molti problemi. Alla fine io più che far bordello faccio esposizione a differenza di tanti altri che invece attirano l’attenzione e questo credo che faccia tanto. Un atteggiamento pacato non alza l’asticella e quindi un fermo per un controllo rimane tale. In base a come ti poni, se usi il buon senso è difficile che fanno storie. Alla fine anche le forze dell’ordine si rendono conto che sei un semplice appassionato e tutto il lavoro fatto è legato solo ed esclusivamente ad un fattore estetico, non violando le normative e le omologazioni sono tranquilla. Qua a Roma se ti comporti bene non sono fiscali, a differenza di altre zone dell’Italia dove puoi trovare con più facilità controlli più serrati.
Secondo te quale sarebbe la strada giusta per far avvicinare le persone a questo mondo?
Parlare di più. Il mondo del tuning è un argomento non toccato, vieni mal visto e spesso si creano fraintendimenti banali. Se non vai nello specifico. Ci vorrebbe più divulgazione. Siamo una minoranza e senza pubblicità non si fa molto. Mi piace pensare di essere un esempio per tante ragazze. Alcune mi hanno scritto e mi hanno chiesto consigli su come arrivare al mio livello, come raggiungere alcuni step. Mi piace pensare di essere una una portabandiera di questo mondo nella capitale italiana. Alla fine sta a noi decidere cosa fare nella vita no? Perciò perchè non esser libere di fare delle scelte artistiche che ci rendono uniche? Nel ruolo di influencer sinceramente non mi ci vedo. Ho i social ma non mi vedo come tale. Mi piacerebbe avere un canale dove ne parlo creare una pagina dove racconto la mia passione. Però manca il tempo. Mi piacerebbe diventare un riferimento per chi ha bisogno di me, sarebbe bello esser un esempio.
Pensi che l’appoggio della famiglia e amici faccia la differenza? Come hai conosciuto le Tuning Girl?
Stefania l’ho conosciuta grazie ai social. Mentre girano sui social leggevo dei tag delle Tuning Girl presenti in alcune pagine e mi sono incuriosita. Cosi l’ho contattata e tra una chiacchiera e l’altra mi sono iscritta al suo club. Secondo me si. Se hai un riferimento è tutto più facile. Io ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi ha lasciato strada libera. Poi fa tanto la persona. Io per esempio se non avessi avuto l’appoggio della mia famiglia non sarei mai partita e a quest’ora racconterei tutt’altra storia.
Pilota, sognatrice. Vent’anni e una vita fatta di creazioni e fantasia. Una rarità Il babbo è una rampa di lancio verso gli orizzonti più lontani per continuare a crescere e sognare. Stupendo! Nei racconti di Roberta ho riportato solo uno spicchio, ci vorrebbe molto più tempo, ma la vita di un pilota corre sempre veloce e non sempre due ruote in piano, e perciò mi devo accontentare. Dopo tutto le aquile volano alto ed è giusto lasciare che il suo volo prosegui verso le altitudini che merita. Continua a volare Roberta, Mtr24 ti seguirà da lontano ogni volta che ci sarà la possibilità!
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— Tuning Car (@TuningCarMx) January 20, 2023