Tuning Girl,

Ridin’ down the highway, Goin’ to a show, Stop in all the, byways, Playin’ rock ‘n’ roll

Tuning Girl: Ylenia. Il soprannome? Alfa Woman. Carattere granitico forgiato nelle più alte montagne della Germania del nord, fulmini e saette per onorare Odino, il martello di Thor è la sua arma per chi cerca di sottometterla o pensa di riuscire ad scalfirla. Cuore guerriero, cielo azzurro e un sogno: Entrare in aeronautica. Questo Interrotto per dare spazio all’amore per sua cavalla Chetty, anni 25. Sogni, viaggi, divisione del tempo e delle priorità. Chetty è sempre con lei, anche nel suo 206 c’è un adesivo sui sub e una cucitura sulle porte con una scritta che la ricorda. Insomma una imperatrice di Roma delle competizioni.

Come è cominciata Ylenia?

Ho sempre avuto interesse nelle auto. Gli anni del liceo volevo studiare aeronautica ma non avevo una scuola vicina. Come è nato? Semplicemente dalla voglia di imporre la mia presenza nel mondo. Ogni cosa per me è una gara, è una sfida. Non sempre è un aspetto positivo ma io sono io. Nel tempo mi sono un po’ ammorbidita, ma non troppo. Non ho intenzione di far accorciare troppo le distanze. Nel corso della mia vita ho sempre preferito confrontarmi con i maschietti che con le donne: Troppo vaghe e poco coerenti.

Sarà perché sono cresciuta in un ambiente un po’ maschilista (la sua famiglia ha un’azienda di betoniere, escavatrici, camion da cava ecc. ecc. ndr) e mi sono fatta le ossa. Ogni volta che potevo chiedevo a mio papà di insegnarmi a guidare uno dei mezzi che abbiamo in azienda, non ricevevo mai una risposta positiva. Ogni volta che potevo io scappavo in azienda – che confina con casa nostra – e facevo le prime guide. Avevo quindici anni. Poi il tutto è cresciuto sempre più fino a quando non ho preso la patente ed ho comunque continuato a guidare i mezzi di famiglia con la rassegnazione di mio papà perché non riusciva più a tenere salde le briglie.

Ylenia mi fa capire che rappresenta al meglio la sua caparbietà: è una dei 300 spartani che si imposero sui persiani

Amo la semplicità e le persone dirette. Non mi piace la competizione tra donne che giocano a fare le bambine viziate. Quando mi imbatto in queste persone tendo a sgattaiolare. Questo è uno dei motivi del perché preferisco i maschietti: Confronti diretti, a muso duro, siamo sullo stesso livello e il confronto è equo. Con alcune donne, non tutte ovviamente, questo non è possibile. Forse è per via del mio carattere da guerriera, ma alla fine io sono fatta così.

Come descriveresti il Tuning?

Per me il Tuning vero si è fermato negli anni 90. Quello di oggi non lo definirei così, è uno schifo! Ciò che vedevi fino ai primi anni 2000 erano lavori fatti con buon senso, gusto, componenti abbinati in modo giusto. Oggi vedo gente che fa un assetto, cambia i cerchi e dice: “ ho elaborato la macchina per il tuning!” Non capisco chi ritiene tuning fare un adesivo e assetto mantenendo la vettura originale. Se poi tutto il lavoro è svolto sotto il cofano, in quel caso, alzo le mani e faccio un passo indietro. Ma sono rimasti in pochi a fare questi lavori in quanto non tutti possono permetterselo. Con il gruppo Tuning Girl ho visto che ci sono molte ragazze coinvolte che  francamente non pensavo.

Erika e Ylenia da questo punto di vista si assomigliano tanto. Tornando ad un paragone pugilistico posso affermare con certezza che Erika è Mohamed Alì, Ylenia un mix esplosivo da Joe Frazier e Mike Tyson.

La mia prima auto? L’enfant terrible!

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©sconosciuto

18 anni si fanno una sola volta nella vita. Diventi il fabbro della tua libertà, e l’inizio di una vita diversa dove cambiano molte cose a partire dal fatto che puoi avere un’auto tutta tua. I miei genitori sono imprenditori e quando arrivò il giorno della patente mi regalarono un’auto. Peugeot 206 blu pastello. Colpo di fulmine! Piccola e scattante, perfetta per me. Grazie a lei ho iniziato a cercarmi un lavoro e ho iniziato a scoprire il mondo delle modifiche. Con il primo lavoro ho comprato il mio primo alettone, 70 euro, mai spesi così bene, poi è arrivato il resto.

A Pinerolo ho iniziato la ricerca per fare l’impianto audio in quanto, all’epoca, ascoltavo molto la musica techno. Grazie a mio fratello sono riuscita ad apprendere qualcosa di più. I miei primi due subwoofer mi costarono 300 euro nel 2008. Su quella 206 tra casse e lucine diventò in breve tempo una discoteca da usare estate inverno.

Mi hai detto che hai più interessi, oltre al tuning. La tua voglia di primeggiare è mai stata messa da parte? Oppure non hai mai permesso a nessuno di intaccare la tua passione?

Nella mia vita ho fatto equitazione a livello agonistico, nello specifico facevo cross country arrivando anche terza al campionato italiano. La mia cavalla si chiama Chetty, quest’anno compie 25 anni. E’ sempre con me. Per tenermi in forma e sfogarmi ora faccio boxe a Pinerolo, presso la promoboxe boxing team. Ormai dal 2020. Ho avuto anche una fase di standby con la car per seguire i cosplay. Poi è arrivato il mio attuale fidanzato, Andrea, che è nel giro da 20 anni e mi ha riportato in questo mondo. Lui è un appassionato di montaggio di impianti audio, ha un bagaglio di esperienza molto ampio e, ovviamente, è stato un crescendo. Ancora oggi punta fare nuovi step.

Ti racconto come l’ho conosciuto: Quando ho iniziato a cercare un lavoro in quella fase della vita ho avuto in gestione una pompa di benzina per tre anni, così facendo per me era perfetto perché potevo iniziare a mettere le mani sui motori, piccoli interventi di assistenza. E’ stata una fortuna averla avuta in gestione soprattutto perché ero l’unica nella zona ad avere il GPL. Così ho conosciuto Andrea. Una chiacchiera, il caffè, una richiesta di aiuto. Quella richiesta di aiuto poi fu la star line della nostra storia che dura da 8 anni. Era settembre 2015.

E’ un semplice appassionato oppure partecipa alle gare?

Lui faceva le gare, all’epoca era nel Joker tuning club. Eravamo circa 20 auto. Quando entrai in quel gruppo, durante un raduno, mi resi conto cosa significava Tuning Audio: C’erano delle auto vicine tutte collegate tra loro con un cavo e con una persona che gestiva tutto(link)e pensavo…che meraviglia! Fu bellissimo, per me era la prima volta e fu un trauma perché il mio lavoro venne nascosto da quello di tutti gli altri che ovviamente avevano materiale molto più corposo. Ma io ero all’inizio, anche se non accettavo questo dettaglio…E così che mi sono appassionata a questo mondo. Anche se è stato difficile per me in quanto puntavo molto all’estetica. L’estetica era tutto per me. Andrea mi spiegò che sono due mondi diversi e che insieme, ad alti livelli, non potevano stare, facendomi notare le differenze sostanziali. Se ripenso a quei 300 euro spesi per il primo acquisto, oggi rido, ma allo stesso tempo mi rendo conto che ho speso pochissimo! Mi sono resa conto che in questo mondo se hai gli agganci giusti risparmi tanto: Io punto tanto sull’usato, per chi non vuole spendere cifre importanti ma comunque avere un livello alto di qualità è la cosa migliore. Sistemati alcuni dettagli ed eseguite le modifiche mi ha fatto entrare nel suo club. Poi mi portò al primo raduno. Io essendo competitiva ho iniziato a riscontrare i primi problemi di questa realtà che nel tuning audio, se non hai roba grossa, non ti sentono.

Anche Ylenia conferma quanto detto in altre interviste da altre ragazze…

Ad oggi sul tuo 206 The Blue Thunder quante modifiche hai eseguito? Mi sembra di aver visto delle tasche importanti sugli sportelli.

Per fare le portiere ho speso 1600 euro tra tasche e pelle e la pelle non è sintetica. Il tempo poi ha mostrato i limiti della macchina e con Andrea ci siamo resi conto che era arrivato il momento di cambiare. L’ho venduta con grande dispiacere.

Però il detto “l’auto sceglie il guidatore” con me si è avverata. Poco tempo dopo ho trovato un’altra 206 1.6 con qualche anno in meno rispetto alla mia. Il precedente proprietario la usava solo nel week-end. Oggi siamo amici. Io pretendo di essere unica al mondo in tutto, la competizione mi porta ad essere così. Lui mi spinge molto al continuo cambio dell’impianto audio ma io ho deciso di fermarmi. Così abbiamo tracciato la finish line e stiamo costruendo un semi muro nel bagagliaio. Ho messo dei paletti perché vorrei gestire il flusso del denaro in modo diverso e non solo nel tuning audio. Sul mio Thunder puoi trovare:

  • Cerchi in lega da 17” omologati della Avus
  • Doppio scarico tondo con taglio dritto da 10 cm
  • Spoiler
  • Fari anteriori angel eyes
  • Fari posteriori modificati
  • Cofano bad look lisciato senza stemma Peugeot con griglia cromata
  • Pinze dei freni verniciati
  • Assetto a ghiera
  • Tappo benzina con fulmini
  • Fascia parasole personalizzata
  • Plancia interna modificata per la radio a 2 din.
  • Deflettori
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©sconosciuto

La vedova nera

Eravamo entrambi nel Joker tutning club e lui faceva anche parte del direttivo. Ci siamo allontanati per alcune divergenze avvenute all’interno ed io non accettavo determinati comportamenti. Lui mi ha seguito per lo stesso pensiero e abbiamo creato un nostro club. Questa idea è nata insieme ad un altro ragazzo, anche lui fuggito dal Joker. E cosi nasce il club Vedova Nera. Andrea ed il socio sono i capi del club, io consigliere con altri due ragazzi, anche loro usciti dal Joker. Create le regole il club è arrivato ad avere 15 auto. Ogni anno facciamo circa 2 raduni dove uniamo tutte le categorie: Tuning Car e Tuning Audio con premi dedicati per ogni evento. Non sembra ma siamo tutti amici e ogni raduno è una festa dove ci divertiamo molto.

Il mio impianto audio si compone così

  • 4 Woofer RCF 405
  • 2 Driver RCF nd 340
  • 2 Super tweeter SP audio st 05
  • 2 Subwoofer Power Bass 3 xl da 38
  • Radio Alpine iva 520 r
  • 3 Amplificatori : per i Woofer Steg Qmos 310.2 – per i Driver Tec sq 60.2 – per i Sub Ground Zero 4000
  • Processore P X A 701
  • 5 batterie Fam Super Nova hi-fi 80ah
  • Alternatore maggiorato

Compri tutto o crei da zero? Cosa pensi dei social?

No, auto costruito no. Ho comprato qualcosa e modificato. Però qui da noi i limiti sono tanti quindi devi stare stretta. La Polizia è molto fiscale sulle modifiche e se dai troppo nell’occhio creano problemi. Ho troppi impegni e non posso dedicarmi anche alla creazione di altri particolari, preferisco avere già tutto pronto. L’unica cosa auto costruita è l’impianto audio che preferisco personalizzarlo così da distinguermi dalla massa. Nel tempo libero mi dedico al modellismo statico e lavoretti con il legno. Per me i social non sono tutto. Preferisco i rapporti umani ed il confronto face to face. il pensiero di esser sempre sui social, per me è troppo. Ogni tanto pubblico ma non più come prima. Mi sono resa conto che porta via troppo tempo, è un lavoro in più che non paga e non da soddisfazioni. Invece andare ai raduni, parlare con le persone, darsi da fare per migliorare e crescere nella vita, credo fermamente che sia più figo di essere presente sui social.

Insomma la regione Piemonte fortifica le mura della creatività e alza l’asticella nel mondo Tuning, uno schiaffo sprezzante con  guanto di sfida a tutti coloro che vogliono eguagliare questo primato, al momento, relegato al Piemonte. Nella terra degli Agnelli ci sarà spazio per altre Tuning Girl? Vedremo!

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