Dainese,

un nome, una garanzia, una certezza.

Ieri è stato il cinquantesimo compleanno dell’azienda più famosa al mondo per abbigliamento motociclistico e non solo: Tuta, guanti, giacche, para schiena e infine l’airbag. Una storia fatta di ricerca, sviluppo e determinazione volta a salvare la vita a piloti e centauri.

Come nasce Dainese? Semplicemente da un viaggio in Vespa che ha fatto scoprire un nuovo mondo a Lino Dainese: Motociclisti con giacche in pelle e moto veloci. Lo sguardo di quel ragazzo che nel 1968 capisce, agisce, e viaggia veloce verso il futuro, più di quella Vespa che in Italia è simbolo di libertà, viaggia veloce nel tempo pensando a qualcosa di più comodo sfruttando l’arte italiana nella moda per la moto.

Un binomio perfetto che piano piano nel tempo fa crescere l’attenzione ai dettagli curando gli aspetti tecnici, con un occhio puntato verso l’orizzonte, verso il sole, tracciando una rotta che nessuno aveva ancora intrapreso, inconsapevole, forse, di una trasformazione in Cristoforo Colombo, in Galileo Galilei, un mix tra Giorgio Armani e Valentino del motociclismo una maniacale cura del dettaglio, il simbolo perfetto, quello ribelle e la conquista del mondo sportivo è fatta.

Questa è Dainese. Questo è Lino Dainese. L’uomo che ci ha portato ad un gradino sempre più alto nel campo della sicurezza con il D-AIR: Creare una tuta che si interfaccia con la moto attraverso un canale diretto per dare voce a quei mezzi che hanno un anima riuscendo a capirsi e farsi capire grazie ai sensori.

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©Dainese

Fantastico! La sicurezza al primo posto, la qualità non deve venir meno, una start line per un nuovo inizio e un nuovo capitolo che porta a migliorare ancora. Valentino Rossi ne ha fatto un museo storico con tutto il suo abbigliamento Dainese mettendolo al riparo da un invecchiamento precoce.

Quale modo migliore per ringraziare l’uomo che ci ha cambiato la vita grazie a quel viaggio?

Grazie Dainese!

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