Caro Mick,

Vederti cosi indietro e in grande affanno ma davvero male.

La tua storia la conosciamo, tutti noi ferraristi e non ci ricordiamo di te quando eri molto piccolo e papà Michael, invece, già trionfava e regalava alla scuderia di Maranello ciò che mancava da 21 anni. Un digiuno che ha scatenato un amore così grande che ancora oggi vive in tutti noi.

Facendo un analisi degl’ultimi due week-end di gara, Austin e Messico, mi viene da pensare che forse Haas ha deciso da tempo di scaricarti e per tanto limitare le tue possibilità di avere una chance per dimostrare il contrario. Sbaglio? Non credo.

Un esempio? RedBull e Daniel Ricciardo. Un matrimonio bellissimo tra i due che ha portato l’australiano alla ribalta prima con Vettel – già 4 volte campione del mondo – poi con Verstappen con cui le scaramucce non sono mancate. Nonostante i giorni gloriosi, Ricciardo si è dovuto arrendere ad una serie di problemi banali, ma al tempo stesso importanti, e molto inspiegabili che l’hanno reso fallibile ed inaffidabile a tal punto che ha fatto le valige.

Per Mick nel dopo Mazepin si sta verificando un pò la stessa cosa: Ad inizio carriera in F1 il tedesco ha dimostrato di meritare un sedile nonostante strafalcioni da dilettante. Inevitabile, direi. Ma piano piano iniziava a trovare la strada giusta per concretizzare nonostante una vettura inguardabile e molto lenta. Per chiunque, sia chiaro. Nell’era Magnussen il danese sembra invece di avere tra le mani una Mercedes a confronto con Mick e questo mi porta a pensare che ai piani alti, già da tempo. si ragiona sul futuro con altri piloti.

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©Photo by Peter Fox/Getty Images

Hamilton come Max hanno la fortuna di avere il papà sempre con loro, ma è davvero così?

Dal 2021 rivediamo con nostalgia Hamilton Senior tra le braccia di suo figlio Lewis e questo mi riporta alla mente il 2007 quando, l’inglese, ancora molto acerbo, aveva il papà sempre intorno pronto a consigliarlo e supportarlo. Nel 2021 abbiamo visto quanto la presenza di papà Verstappen abbia influenzato in modo positivo Max a tal punto da riuscire a portarlo sul tetto del mondo. Ma è davvero così? Sì. Leclerc come Mick sono orfani di una figura fondamentale per la vita e per la carriera motoristica che hanno di fronte a loro: Se da una parte abbiamo un cannibale, dall’altra abbiamo un ragazzo che vive con un peso sulle spalle enorme a causa dell’eredità che si porta dietro. Insomma una pressione non facile da gestire emotivamente e in pista, purtroppo per lui, non ci sono sconti e risultati parlano per lui.

Dobbiamo davvero arrenderci all’idea che non vedremo più quel MSC sulla classica che fa ci sognare riportando alla mente i bei ricordi di Michael?

Non lo sò. Ma temo che per Mick il traguardo delle F1 sia vicino e ad attenderlo ce solo la bandiera a scacci e gli abbracci di mamma Corinna.

 

Motorsport is beautiful

 

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