Imola.

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©Sconosciuto

Una città, un circuito, il Santerno.

Per molti, forse tanti, il circuito della città di San Marino è solo F1. Ferrari e Schumacher il binomio perfetto; Gilles e Didier il tradimento in pista; il saluto di Piquet in sella alla Ducati; il 1 Maggio 1994 e la Tamburello che da allora ha cambiato aspetto, gli hanno dato una forma a S. Una lettera che ha mille ragioni di esistere ma che ha tolto quel brivido che correva lungo la schiena quando si affrontava quella veloce curva a sinistra.

Ma oggi non voglio parlare del Gran Premio di Imola dove tutti hanno un ricordo a senso unico. Oggi voglio raccontare alcuni aneddoti che mi ha regalato il circuito non solo con la F1 ma con la Superbike, il Campionato Italiano Gran Turismo.

Superbike: Quando Imola era il round decisivo per il titolo mondiale

Edwards – Bayliss – Xaus. Ducati Infostrada contro Honda VTR 1000 Castrol. In telecronaca un nostalgico Di Pillo che sapeva emozionare con l’entusiasmo di un appassionato. Un solo punto divide i due piloti dal titolo mondiale 2002, Ruben Xaus alfiere Ducati Infostrada deve fare da spalla ad un Bayliss pronto a tutto per vincere il titolo. Parte la gara ma i due fanno un’altra storia: Duelli, sportellate, forcelle a pacco e cupolini che baciano le gomme anteriori. Le inquadrature delle telecamere non perdono di vista i due che alla fine vedono vincente il texano. Solo la gomma anteriore di Bayliss ferma la furia australiana da un ultimo attacco.

La storia si ripete nel 2006. I protagonisti sono ancora Bayliss in sella alla Ducati 999 Xerox e Toseland in sella alla Ten Kate Honda CBR 1000RR. Questa volta però nella mischia si aggiungono Kagayama, Haga, Corser, Barros: Il brasiliano si presenta all’ultimo round della sua carriera con la la bandiera della sua nazione. La gara inizia con i centauri che si scatenano subito, sorpassi e controsorpassi, in telecronaca c’è Vignando (ancora oggi la sua voce mi mette i brividi ) esalta le guide, sorpassi, staccate spaventose e… Toseland out, Bayliss vince il mondiale. Il secondo anello iridato per l’australiano che si prende l’iride nel tripudio rosso.

Poi c’è stato Checa: Lo spagnolo dal cuore gentile e sempre disponibile che nel 2011 trionfò all’età di 39 anni. Un week-end interamente dominato che non lasciò altro che briciole agli avversari. Un’epoca diversa. Straordinaria.

Michela Cerruti e la BMW Z4

Michela Cerruti a bordo della Z4 del team Roal Motorsport ha lasciato il segno negli appassionati. Si perchè quella di Michela è una storia di galanteria e sacrificio, passione, velocità e vittorie davvero meritate. Sul circuito di Imola la romana ha lasciato il segno con la sua prima storica vittoria, anno 2014, campionato Auto Gp. Raggiunta Danica Patrick che vinse a Motegi in IndyCar e prima donna a vincere su una vettura a ruote scoperte. Poi c’è la vittoria con la Z4 bianca presa di forza, cercata, voluta, conquistata mandando alle ortiche il suo avversario che la precedeva alla Tamburello conquistando così gara 2 e confermandosi nella categoria del campionato gran turismo italiano. Una storia d’amore lunga, unica, bellissima come loro due.

Insomma il circuito non ha solo trascorsi sanguinosi e infernali, tradimenti e amicizie spezzate, amarezze e lacrime versate da piloti e pubblico per appuntamenti mancati, ha gioie parzialmente dimenticate e storie d’amore mai finite. Non ci resta che attendere il week-end infernale della F1 dove finalmente possiamo sperare di spezzare un’incantesimo e tingere ancora di rosso il circuito.

Motorsport is beautiful.

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