Yukio Kagayama.

Grazie samurai!

L’ultimo vero guerriero Suzuki dice addio al mondo delle corse come pilota, ma non come appassionato. All’età di 47 anni il giapponese decide di ritirarsi dal mondo delle corse e si dedicherà a tempo pieno come Team Manager della Yoshimura Suzuki Ride Team. Cosa si può dire ad un pilota così, tutto cuore e polso? Solo una grande grazie! Da sempre fedele alla Suzuki come collaudatore prima, pilota poi.

La sua storia inizia nel 1995 con Herve Moineau nel team Lucky Strike Suzuki con la GSXR750: La prima esperienza alla 8h di Suzuka non è andata come avrebbe voluto concludendo con 37 giri di ritardo. Una vita! L’anno successivo farà coppia con Akira Ryō e Atsushi Watanabe e la musica cambia. Il trio inizia a macinare chilometri importanti e arrivano i primi risultati entrando nella top 10. Sarà il 2004 l’anno giusto: Sempre in squadra con Ryo e Watanabe con il team  Yoshimura Suzuki Jomo Srixon si piazzano al secondo posto, miglior piazzamento in carriera fino al quel momento per poi decidere di ritirarsi dal mondo endurance.

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© AFP PHOTO/KARIM JAAFAR

Alstare Suzuki Corona Extra, Superbike, team ufficiale.

Il 2005 inizia con il botto e Yukio Kagayama dimostra di esser il pilota giusto su cui puntare: 8 podi, 252 punti, vittoria al debutto. La Suzuki k5 sembrava disegnata per lui. Ci riprova nel 2006 ma il giapponese non riesce ad esser costante e guadagna meno rispetto all’anno precedente. Molti infortuni, molti incidenti in pista lo portano a star fuori per molti week-end perdendo terreno rispetto ai suoi avversari.

Tenta la strada della BSB ma il campionato è vissuto a fase alterne per via di nuove e vecchie cicatrici che lo tengono spesso fuori dalla pista. Ma questo non lo ha mai fermato ed è sempre tornato in sella gettando il cuore oltre l’ostacolo.

Gli anni più belli? Quelli in coppia con Biaggi sulla GSX-R1000 K5 dove, Yukio Kagayama, ha regalato molte emozioni e titolo costruttori alla Suzuki   casa costruttrice che ha sempre potuto fare affidamento sul talento giapponese.

Insomma 47 anni, una vita in moto tutto cuore e infortuni: SBK, Endurance, BSB e campionati giapponesi l’hanno reso una leggenda grazie al team che creò con Haga, Schwants che tornò in sella 21 anni dopo il suo ritiro conquistando un eccellente terzo posto alla 8h di Suzuka.

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©Robert Cianflone/Getty Images

Mi ritiro, appendo il casco al chiodo. Chiudo qui la carriera da pilota. I tanti infortuni subiti mi rendono difficile e alcune volte faccio fatica ad alzarmi dal letto la mattina, non ho più la motivazione di quando avevo vent’anni.

Grazie Yukio!!

 

 

 

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