Elio De Angelis.

Che ragazzo straordinario!

Di Elio si parla sempre troppo poco, forse è stato detto troppo negl’anni passati o magari, come per tanti, non si ha più voglia di parlare troppo del passato e di quegli incidenti mortali evitabili se l’organizzazione fosse migliore. Già. Perchè un tempo morire in F1 era parte del gioco, qualcosa che tutti accettavano perchè erano “cavalieri del rischio”. E’ così che l’Italia e il motorsport perde una stella tricolore, veloce, famelico, determinato a raggiungere grandi risultati e ha lasciare il segno. 

MTR24-Blog-Elio-de-Angelis- Race-of-champion

©Getty Images

In qualche modo Elio De Angelis il segno l’ha lasciato. Forse una cicatrice, per chi, in quegli anni, viveva la F1; Giornalisti, piloti, addetti ai lavori. Elio era un pianista capace di far innamorare chiunque con quel suo sguardo dolce e l’eleganza che lo contraddistingueva in ogni attiamo della sua vita. Classe 1958, romano, figlio di un imprenditore e terzo di una famiglia numerosa. Sportivo, musicista, compositore, Elio era un pilota che ha raccolto meno di quanto meritasse davvero. La sua carriera inizia tardi, a 14 anni.

Dai Kart al Formula 3 e velocemente alla Formula 2. Un salto di categoria così rapido che fa ben sperare per il futuro dell’italiano. Brabham, Tyrrell, Ferrari misero gli occhi sul talentuoso De Angelis e lo corteggiarono. Ken Tyrrell però si tirò indietro all’ultimo lasciando il pilota a piedi, nonostante il reclamo e la causa vinta Elio non ha le possibilità economiche per entrare nel circus e così, Enzo Ferrari, gli offre un posto in Minardi per il 1977 in Formula 2.

La svolta della vita si chiama Shadow proponendo un contratto per il 1979 in F1 ma a patto che si trovasse da solo sponsor e finanziamenti per correre. Detto fatto. Elio trovò gli sponsor per poter affrontare la stagione ma i risultati non furono brillanti; Due volte settimo oltre oceano a Long Beach e in Argentina, quarto a Watkins Glen. Risultati che misero in risalto le qualità del pilota portando i piatti della bilancia – uomo/macchina – a suo favore dimostrando che l’uomo fa la differenza sulla macchina. Sarà dello stesso parere Colin Chapman che dopo un test decise di prelevarlo dalla Shadows pagando il riscatto ad un prezzo altissimo. Gli anni in Lotus sono fatti di alti e bassi, da un lato la caparbietà del romano mette alle spalle i compagni di squadra, Andretti e Mansell, dall’altra c’era l’amarezza per esser sempre stato vicino al podio ma mai alla vittoria.

Gran Premio d’Austria, all’Österreichring: Il giorno della consacrazione

MTR24-Blog-24-Elio-de-Angelis-Monaco-1985- Lotus

©Cahier Archive

Oggi si chiama Red Bull Ring, prima di esso era l’A1-Ring. Cambiano i nomi ma non gli eventi. Cosa ben più importane ciò che rimarrà nel muro dei campioni è il nome di Elio De Angelis come vincitore del gran premio davanti a Keke Rosberg. Una ciliegina sulla torta, tanto meritata quanto conquistata con fatica ma che regala a Chapman una gioia incredibile in quanto, l’italiano, era considerato come un figlio. Ma la favola Lotus è destinata ad tramontare in fretta: Il fondatore Colin Chapman scompare a Dicembre 1982 e il team rimane orfano. Il periodo di transizione non portò alcun beneficio al pilota soprattutto dopo l’arrivo di Senna. Deciderà così di salutare e di approdare in Brabham.

MTR24-Blog-

©Cahier Archive

La coppia per la sogliola bianca Olivetti è Patrese – De Angelis alle prese con una vettura completamente nuova. La BT55 era una vettura lenta e insicura. 

15 Maggio 1986 siamo a Paul Ricard, De Angelis scende in pista per effettuare dei test privati nella speranza di riuscire a migliorare quella BT55. Elio De Angelis morirà il giorno dopo a Marsiglia a causa delle inalazioni causate dall’incendio della sua BT55 dopo che l’alettone posteriore si staccò dalla macchina.

MTR24-Blog-Elio-de-Angelis-Imola-1986

©Cahier Archive

Nonostante gli audaci Prost, Alan Jones, Mansell, tentarono di salvarlo dall’incendio, solo i suoi meccanici, che giunsero dai box a piedi, riuscirono ad estrarlo. Ancora una volta i soccorsi fecero la loro parte, in negativo; Essendo un test privato non c’erano le stesse condizioni previste per un gran premio di F1.

 

Ed è così che il pianista della F1, con la stessa naturalezza con cui viveva la vita, quel giorno, volò per una nuova vita lasciando a tutti noi un grande vuoto.

Motorsport is beautiful

Leave a Reply