Imola.
Stelle e stalle tra le note dei noti.
Imola, che pista infida che sei. Hai ospitato la F1 che da tempo ti aveva abbandonato per poi tornare lo scorso anno e confermare la tua presenza in questo week-end. Ma questa volta non hai perdonato nessuno, non hai risparmiato colpi di scena intriganti e arroganti e li hai riservati ai campioni. Un week end che sin dal sabato ha seminato vento in griglia con un toro pronto a incornare l’anello dalle tre punte senza pietà. E cosi è stato.
Pronti via alla Tamburello hai assistito ad una sportellata dal fragore mondiale. Villeneuve, piratella, tosa, variante alta, acque minerali, e poi giù alla Rivazza per tornare su quel lungo rettilineo che racconta storie bellissime che solo tu hai vissuto nella lunga storia che ti appartiene. Dal Santerno un soffio di vento sposta le nuvole e cambia le condizioni e così decidi di sconvolgere le pedine sulla scacchiera, senza un perchè ed ecco che il Re nero tira dritto la dove avevi deciso, nell’82 con Patrese, di far terminare la sua corsa.
Altro giro altro regalo.
Se avevi deciso di aiutare le Ferrari ad andare sul podio, la festa l’hanno rovinata – dopotutto sei una pista che non perdona – e le stelle vanno per prati distruggendo vetture mondiali, come Berger nel 1989 andando a muro alla Tamburello; Insomma prima o dopo quella curva diventa un tamburo dal suono sordo del botto.
Ma Imola è storia di eroi che hanno interrotto cavalcate mondiali come Alonso su Schumacher prima, su Raikkonen poi.
2004,2005,2006 un triennio di cavalcate tra auto di colori diversi, da un lato il Kaiser che domina salutando i tuoi abitanti che dal balcone salutano e ringraziano, poi l’epopea di Alonso che non lasciò scampo al Ferrarista – come ieri a Hamilton su Verstappen – tra le tante gare che hai ospitato negli anni, la più iconica sarà sempre quella targata 1983 con la vittoria inaspettata di Tambay che non ha lasciato scampo alle lacrime e alla festa. Doverosa, dovuta, voluta.
Le stesse lacrime che quel primo maggio dell’83 caddero dai volti degli appassionati della rossa, le stesse lacrime che undici anni dopo, caddero vicino al Santerno per Senna. Insomma Imola è una pista vera per piloti veri capaci di farci stare tesi come corde di violino perchè non sai mai cosa aspettarti da una pista tecnica. Però che spettacolo! Tutti in riga e super concentrati, traiettorie che non perdonano e un solo corridoio per azzardare il sorpasso.
Cara Imola ancora una volta ti sei mostrata in tutta la tua bellezza che tra nuvole di acqua e cordoli bagnati, hai lasciato che qualche raggio di sole scaldasse i cuori di tutti noi che dalla tv abbiamo guardato la gara.
Grazie Imola!