Jacques Villeneuve.
A mio padre.
Un campione del mondo romantico, nostalgico, l’ultimo vero eroe Williams ad aver vinto con quella vettura. Non una F1 qualunque. La F1 più iconica, la più bella, la più bastarda, la regina sulla scacchiera macchiata da scelte drammatiche.
Jacques Villeneuve è un campione del mondo dal sapore agrodolce, un pilota vero che ha diviso le tifoserie rosse da quelle gialle gialle-blu con un cognome di un certo spessore che i ferraristi non hanno mai dimenticato. Una memoria di dolori e rimpianti di lotte in casa, di cose fatte, dette, una fra tutte mai realizzata e di lacrime che scendono come pioggia.
1996 “Io non sono mio padre, non paragonatemi a lui“.
Doccia fredda per tutti che speravano di rivivere con te gli anni d’oro del franco canadese, della febbre Villeneuve, di quella Ferrari numero 27 che usciva di traverso da ogni curva. Invece no. Duro, cattivo, veloce, famelico in pista. Il suo esordio ad Albert Park lo dimostra strappando la Pole Position e mettendo in riga Damon Hill.
Ma sarà il quarto goliardico appuntamento stagionale a confermare ciò che Frank Williams disse in merito all’ingaggio di Jacques: ” Villeneuve mi ricorda Alan Jones” Mai furono dette parole più veritiere.
Sabato, giorno di qualifiche, Damon Hill mette in chiaro chi è il capo squadra in Williams, Villeneuve si accontenta della seconda piazza a seguire ci sono Schumacher e Alesì ed una McLaren-Mercedes che rivede la luce dopo anni passati a brancolare nel buio. Domenica si scatena l’uragano canadese; Al via Hill rimane piantato, seguono Schumacher e le Benetton, Villeneuve vola. Un pò di pasticci, qualche errore di troppo da parte dei diretti avversari e la Williams – Renault prende margine. Schumacher diventa minaccioso a poco tornare dalla fine, si accende un duello da cardiopalma con il canadese costretto a guardarsi le spalle fino alla fine.
Vincerà il suo primo gran premio in volata.
Il 1996 è stato solo un anticipo di ciò che accadde l’anno successivo. La Williams rimane la vettura da battere, Ferrari ritrova la fortuna e l’affidabilità persa nei primi anni 90. Sorpassi, lotte, sportellate come finì quel mondiale lo sappiamo già, inutile ritornare su vecchi argomenti, ciò che rimane davvero è la consapevolezza di aver toccato con mano un sogno così splendido e vero da poterci ingannare.
Il sogno di Gilles si realizza attraverso suo figlio.
Jacques Villeneuve poteva firmare per la Ferrari.
Ma c’era Michael.
Motorsport is beautiful!
Jacques Villeneuve, Williams FW19 – Renault RS9 3.0 V10. GP Suzuka 1997. #F1 📸 Photo4. pic.twitter.com/jOrivlBEGK
— Legendary F1 🏁 (@LegendarysF1) April 4, 2021