Conte Gughi Zanon.

Senza Lei la storia sarebbe diversa, almeno in parte.

Un nome poco conosciuto, almeno per chi non è del circus e non ha vissuto gli anni ottanta. Guchi Zanon era un vero appassionato del motorsport capace di rimanere sempre dietro le quinte con la massima riservatezza dando un contributo mondiale all’automobilismo italiano. Chiunque lo vedeva nei paddock rimaneva sempre basito in quanto non era un vero addetto ai lavori, almeno in apparenza, la sua sconfinata passione unita al mecenatismo ha portato sotto i riflettori piloti che ancora oggi acclamiamo e amiamo per le emozioni che ci hanno regalato in pista.

Un esempio?

La storica March che Lella Lombardi guidò per la conquista di mezzo punto mondiale era del Conte Zanon. Ancora più eclatante è il nome di Ayrton Senna; Il brasiliano infatti fu aiutato dal Conte a rilevare il contratto con Toleman ed firmare per Lotus dove, come tutti sappiamo, Ayrton ha messo in luce il suo talento naturale alla guida. Grazie al Conte Zanon, Lotus e Senna, sotto la regia di Chapman, hanno scritto le pagine più belle della F1.

Fu ancora grazie a Gughi che Michele Alboreto venne introdotto prima alla Tyrrell con cui debuttò nelle gare iridate e poi alla Ferrari. Sempre di Zanon sono state le Porsche-Joest con cui Paolo Barilla e Alboreto hanno vinto le loro 24 Ore di Le Mans. Un elenco di situazioni che hanno visto Zanon al centro di operazioni da lui spesso create, che hanno coinvolto piloti come Reutemann, Ghinzani, Peterson, Maglioli, Pianta, Baghetti, Munaron, Fittipaldi e tanti altri. Un uomo colto, generosissimo che ha lasciato un vuoto importante.

 

Motorsport is beautiful

 

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