Mtr24-Blog-Mick Schumacher-F2004

©Mark Thompson/Getty Images

Mick Schumacher.

Che cognome. Che peso.

Siamo vicini all’apertura dei cancelli del mondiale più incerto della storia, forse, se non prendiamo in considerazione lo sciopero dei piloti (!). Ci siamo giocati la tappa australiana, la pandemia non ci ha permesso di prevedere il futuro. Si parte dalla sabbia spinta dal vento, in quel Bahrain che strizza l’occhio ai rossi, che attende in silenzio l’arrivo di tutti. Ma il vento attende con ansia di spingere, forse a favore, del tedesco più atteso, dal cognome più pesante in griglia, con la vettura che non concede sconti e pretende tanto.

Sei pronto?

Io dico di si. Io credo in Mick Schumacher. Forse dovremmo attendere, forse dovremmo aspettarci tante giustifiche per un mezzo che sembra un pezzo con materiali messi a caso.

E adesso?

 

Adesso ce da festeggiare un compleanno, il ventiduesimo, sotto lo sguardo attento di papà Michael dal profondo rosso in cui vive. La Haas non sarà all’altezza, il Bahrain si. Pista facile, veloce che attende piloti veloci. Adesso tocca a te Mick, stupiscici come le giocate di Maradona, come la rovesciata di Ronaldo, come figlio dell’uomo che ancora oggi noi chiamiamo a gran voce.

E adesso, Mick, stupiscimi!

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