Apri pista per il campionato Rally, il Ciocco è una prova speciale che nasce dall’impegno di due amici tutto testa e cuore. I padri fondatori, oggi, sarebbero orgogliosi di ciò che è diventato.

Il rally del Ciocco ha una storia lunghissima che trabocca di passione ad ogni sua edizione. Ma chi fondò questo tappa nel Rally nazionale? Guelfo Marcucci e Siropietro Marconi. Due amici che decisero di unire le loro forze nell’estate del 1976. Sarà l’esperienza di Marcucci, testa e cuore del Rally Quattro Regioni a dare le indicazioni giuste, mentre Marcucci si occupo di tutto il resto. Fu così che nel mese di Dicembre il Rally nella Valle del Serchio prende vita. Un evento unico nel suo genere grazie ai piloti che decisero di partecipare con le proprie vetture e per i nomi che si presentarono ai cancelli di partenza, tra loro ci furono Tony Carello e Arnaldo Bernacchini su Lancia Stratos inaugurano la gara garfagnina.

L’anno successivo si ripete l’evento ed è un altro grande successo. I terrapieni traboccano di appassionati e riempiono ogni zona accessibile per assistere le velocissime vetture sfrecciare a pochi millimetri dal loro volto. Un giovanissimo Adartico Vudafieri vinse l’edizione del 1977 a bordo di una Stratos (per la Lancia è il secondo trionfo consecutivo ndr) nonostante il fondo viscido a causa delle rigide temperature invernali Vuda – come lo chiamano gli amici – riesce a tenere a bada un favoritissimo Lele Pinto. In questa edizione si mette in evidenza anche un altro giovane il tedesco Walter Rohl a bordo di una Opel Kadett Gte. Vudafieri conquista con un poker le edizioni del Rally prima con la Stratos poi la Fiat 131 Abarth guadagnando l’albo d’oro nella gara garfagnina.

Finisce l’era Vudafieri e inizia quella di Perissinot per volare verso l’Europa

Vuda è stato un apripista e mentore, a sua insaputa, per un altro giovane che prende l’eredità: Maurizio Perissinot. Il giovane pilota diventa un maestro d’orchestra nel Rally e si guadagna il titolo nella Hall of Fame come miglior navigatore del mondo. Appeso il casco al chiodo decide di investire nelle edizioni successive aiutando a far crescere questo evento grazie alla sua esperienza, la dinamicità delle sue idee portano tante innovazioni diventando il riferimento di questa straordinaria manifestazione. Grazie a lui è nata l’edizione il Rally il Ciocchetto. La rivoluzione arriva con l’ingresso in Europa; Il Rally del Ciocco non è più una gara per appassionati e amatori acquisita la validità europea ed entra nel campionato come tappa fissa dal 1979 al 1984. Ma il 1982 è l’anno che tra gli appassionati viene ricordato con maggior interesse la sfida è tutta tra due grandi aziende e nazioni, come nel calcio, in F1, anche nel Rally c’è il Derby Italia – Germania, Fiat vs Opel, Vudafieri contro Fassina, il primo alla guida della Fiat Abarth 131 Abarth, Tony Fassina su Opel Ascona 400. ( Se ve lo state chiedendo è proprio il Tony Fassina che vedete in Tv ).

Duelli incandescenti che non danno spazio agli errori ma che regalano un altro talento al mondo rally che con prepotenza assoluta fa scrivere il suo nome in modo autoritario: l’indimenticabile Attilio Bettega. Un brusco stop nel 1983/84 non ha permesso alla manifestazione di avviare la storica gara che ha dovuto attendere la fine delle elezioni politiche. Chiuso per un breve periodo gli organizzatori decisero di rifare il look; Dal massacrante asfalto-terra si passa all’asfalto in tutto il suo percorso e così inizia un nuovo ciclo. Dopo lo stop causato da problemi burocratici il Ciocco torna e diventa Rally nazionale entrando nel campionato italiano assoluto, non più europeo ma nonostante ciò non manca lo spettacolo. Le vetture che vengono schierate per affrontare la nuova edizione di questa tappa sono da cardiopalma: Lancia Delta Integrale con Delia, Ford Sierra 4×4 con Cunico che fa poker di vittorie a susseguirsi nei favolosi anni novanta arriva anche Toyota e Subaru.

Il rally del Ciocco oggi

MTR24-Blog-Rachele Somaschini-Rally del Ciocco

©Sconosciuto

Nel finire degli anni novanta si presenta la neve è il Ciocco cambia ancora diventando un Rally di Svezia e la Subaru, con la Impreza WRX, sigla una vittoria storica. La prima delle tante grazie a Colin Mcrae campione mai dimenticato che portò a Subaru tanti successi.

Se le strade di Ciocco potessero parlare racconterebbero duelli indimenticabili, piloti che rincorrono le lancette del cronometro, gomme consumate, incidenti, colpi di scena e tanto spettacolo come in questo week-end di apertura della stagione rally 2021, il Rally Coccio e Valle del Serchio, a causa della pandemia, non ha potuto ospitare molti appassionati, ma gli i piloti non si sono di certo risparmiati. Le 10 prove speciali hanno messo alla prova i piloti iscritti che hanno saputo regalare spettacolo. Non manca una classifica tutta rosa: Al via di questa 44 edizione si è presentata per vincere di prepotenza Rachele Somaschini davanti ad una brillante Patrizia Perosino e Luciana Bandini.

La Somaschini dopo 3 anni di lotte e un pò di sfortuna riesce a concludere le prove speciali e portare a casa il risultato meritatissimo.

Nella categoria maschile vince Davide Nicelli su Renault Clio davanti a Pier Francsco Verbilli. Nella Clio Trophy Italia, si conferma vincitore ancora Nicelli davanti a Verbilli, Zanin, Bravi e Augier.

 

 

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