Quando insegui un sogno, prima o poi, finisci dentro e lo vivi in tutto il suo splendore. Deborah Mayer è una di quelle persone che sono inciampate nel loro stesso sogno. Come? Grazie alla passione!

L’ambiente dell’alta finanza insegna ad avere un approccio estremamente dinamico. Debora Mayer è un esempio eclatante di dinamicità; Equitazione, pilota, imprenditrice e fondatrice di un sogno chiamato Girls On Track. Pensate che ciò basti a Deborah? Assolutamente no! La francese è una magnifica collezionista Ferrari, e non si è certo accontentata di collezionarle. Da due anni ha fondato il team tutto rosa: Iron Dames.

In una giornata come tante, la Mayer si presentò a Fiorano e colse l’occasione per ammirare una Ferrari 488 GTE, e la passione ha preso sopravvento portandola a sciogliere la lingua raccontando la sua passione per il Cavallino Rampante.

Ed ecco che da una semplice visita a Fiorano sboccia un’idea, una di quelle che solo la passione per Ferrari con il suo V12 può far crescere, come fa salire il termometro fino scoppiare perchè la febbre è alta. Altissima. La 488 GTE ha acceso un fuoco che è divampato molto in fretta nel cuore di Deborah e unita alla sua dinamicità ha creato un imput, uno di quelli che fa sognare in grande, che fa brillare gli occhi, uno di quelli che fa venire la pelle d’oca per l’emozione e inevitabilmente viaggi,  ti proietti oltre alla realtà e senza renderti conto sei già dentro a quel sogno chiamato Motorsport.

Ecco. Forse con queste parole sono riuscito a dare una spiegazione a chi, come me, ama Ferrari, il V12, quei millisecondi che servono per ogni cambio marcia a far urlare il cuore rosso, lasciarlo sfogare in tutta la sua bellezza, potenza, ogni innesto è pura adrenalina che sale e non puoi fermare. Forse è stato questo mix di sensazioni a far scattare la scintilla a Deborah che ha messo al centro del suo progetto un team tutto al femminile con  la Ferrari 488 GTE.

In collaborazione con Kessel Racing il suo progetto a preso forma e vita, e nel mese di Dicembre 2020 si è svolta la 12 ore del Golfo di Abu Dhabi il team composto da Manuela Gostner ( ITA ), Michelle Gatting ( DANIMARCA ) E Rahel Fre ( SVIZZERA ) hanno conquistato a bordo di una Ferrari 488GT3 il secondo posto di categoria, con il patrocinio della commissione FIA Women in Motorsport.

Debutteremo a Le Castellet”, conferma la Mayer. “È una gara di quattro ore”. Ammette che si accontenterebbe di un secondo posto.

18 anni compiuti la Mayer si iscrisse subito ad una scuola guida per avere la patente.  “Mi ricordo ancora la sensazione del volante tra le mani”, racconta. “L’incredibile soddisfazione di poter controllare la potenza della vettura con il mio piede destro e di poter far ruggire il motore”. ( fonte The Official Ferrari Magazine )

La sua prima auto firmata Ferrari fu una 599 GTB Fiorano V12 con trasmissione F1-Superfast. Posso solo immaginare l’emozione che si prova alla guida di una vettura così potente piena di cavalli pronti a scatenarsi a briglie sciolte. Chissà forse un giorno la Mayer mi racconterà cosa si prova, o magari ne guiderò una!

Anche se i tempi sono cambiati e i V12 restano un lontano ricordo, Deborah Mayer non disprezza i V8 come quello della 458 Challenge EVO che utilizzò nella sua prima gara da pilota Ferrari o quello della 488 GT3.

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©Sconosciuto

Il motorsport è un ambiente molto complesso è una ragnatela gigantesca con tanti imprevisti e sorprese. La Mayer ne è ben consapevole e ha le idee molto chiare in merito. Con suo marito ha affrontato il corso in Ferrari per la patente sportiva percorrendo circa 20.000 km sotto la supervisione di Pianezzola, Andrea e Giacomo Piccinini, e Thomas Kemenater Team Manager del Team Kessel Racing. Dopo una stagione e mezza di gare nella Ferrari Challenge Europe, la Mayer ha deciso di sperimentare la categoria GT.  Ed ecco che ha trovato la propria strada.

Deborah Mayer diventata mamma da pochissimo ha dovuto accantonare il casco per dedicarsi al primogenito, ma una donna così dinamica credete che sia stata davvero ferma? Ebbene si. Una piccola pausa di alcuni mesi per poi tornare al posto di guida, allacciarsi il casco, indossare i guanti e via sul circuito di Le Castellet per ritrovare la velocità.

Ma come in tutte le cose la sicurezza viene al primo posto; Deborah Mayer è ben consapevole che un incidente può esser molto pericoloso, la Mayer prima di tuffarsi in questo mondo ha valutato ogni aspetto tecnico sulla sicurezza in pista. Secondo lei la Ferrari 488 GTE e la GT3 sono le auto più sicure nella loro categoria, questo dettaglio è fondamentale e non trascurabile; Ogni pilota sa bene che deve potersi fidare della propria vettura, se non sei parte dell’auto allora non puoi spingere al limite.

 

“Quando sono al volante della mia Ferrari, sono unicamente concentrata sulle prestazioni, su ciò che devo fare per sorpassare gli altri concorrenti o su come affrontare il traffico sul circuito”.

 

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