Classe 1942, pilota straordinario! La sua carriera è stata ricca di esperienze e di poche vittorie. Nella sua vita agonistica ci sono state: Matra, March, FWRC, BRM. Ogni vettura una storia d’amore.
Henri Pescarolo approda tardi nell’automobilismo. La sua vita era concentrata nella medicina, infatti si dedicò allo studio universitario per tre anni dopodiché la sua vita si intrecciò con quella del motori regalando, a noi appassionati, un talento puro ma sfortunato, tutto testa e cuore. Dalle ruote scoperte a quelle coperte, non c’è limite all’ardente passione del francese, riscopriamolo insieme. Facciamo un tuffo nel passato e rispolveriamo la memoria.
Dove tutto ebbe inizio
Henri Jacques William Pescarolo nasce a Parigi nel 1942.Lui come tanti coetanei vivono una fase storica buia per via della guerra, allo stesso tempo chi è nato in quell’epoca ha vissuto un epopea di rinascita per tutti. Pescarolo intraprese la strada degli studi per diventare un medico ma nel suo cammino incappò nell’automobilismo sportivo innamorandosi a prima vista. Dopo 3 anni in università Pescarolo si dedicò al mondo delle corse; capelli lunghi modello Stevan Seagal, barba lunga e nera con un aspetto un pò scimmiesco nel 1967 è campione nella categoria F3, l’anno successivo sarà vice campione della categoria F2. Nello stesso anno entrò in F1, il suo primo Gran Premio fu quello di Montreal. Un approccio non felice; la sua Matra MS11 lo abbandonò per un guasto e dovette ritirarsi. Week-end più positivo fu quello americano a Watkins Glen dove acciuffa uno straordinario nono posto.
Nel 1969 e nel 1970 continua la sua avventura in F1 con la March ma i risultati non sono quelli sperati: La MS7 gli permetterà di arrivare quinto al Gran Premio di Germania, l’anno successivo invece è ricco di soddisfazioni grazie ad una vettura più affidabile. Quell’anno il calendario prevedeva 13 gare, Pescarolo si ritirò in tre occasioni: Spagna, Inghilterra, Italia. Troverà la gioia del podio a Monaco e un quinto posto sul Circuito di Clermont-Ferrand.
Dal 1971 cambia colori e passa alla March, bassa generosità di affidabilità. Resterà nel team inglese fino al 1973, non troverà mai la gioia del podio. Il suo miglior risultato fu un quarto posto. Stessa problematica con la Surtees TS19 e BRM.
Henri Pescarolo per i più giovani tutti vip in trip è un pilota che non ha saputo brillare. Per gli appassionati veri, il francese dal casco verde è stato un pilota che ha saputo emozionare e il suo modus operandi è rimasto nel cuore di tutti. Nella sua carriera agonistica non ci fu solo la Formula 1 dove conquistò il record di velocità media sul giro 247,016 Km/h – record imbattuto fino al 2018. Con De Adamich – storico conduttore della trasmissione Grand Prix e commentatore della F1 su Mediaset – parteciparono e vinsero la BOAC 1000 nella categoria Vetture sport.
Ad Henri Pescarolo si presenta nel 1972, con Graham Hill, l’occasione di correre sul circuito della Sarthe alla 24h di Le Mans. A bordo di una Matra i due campioni vinceranno due edizioni della endurance più importante al mondo. Per quanto la sua velocità e capacità di guida non furono mai messe in discussione, Henri Pescarolo decise di mollare la F1 per dedicarsi ai campionati a ruote coperte. Le monoposto di F1 non diedero la giusta importanza al francese, vetture mai all’altezza di un pilota veloce come lui.
Grazie al legame con Matra Pescarolo ottenne molte vittorie in endurance battendo le Ferrari 312PB e la Porsche 911 RSR Carrera. L’esperienza endurance lo porterà a vincere ancora nel 1984 alla guida di Porche 956B, riuscì a battere le velocissime Lancia Martini Racing LC2/84. Nel suo cammino, per un solo week-end, ebbe come compagno di squadra Senna che alla 1000 Km del Nurburgring a bordo della Porsche 956 dimostrò una superiorità stratosferica, come lui stesso ricorda. 1991 è l’ultimo graffiante trionfo alla 24 di Daytona dove trionferà ancora con Porsche.
Testa e cuore oltre ogni aspettativa, comunque vada
Il 1999 per chi come me era solo un bambino, non ricorderà l’attività imprenditoriale del pilota che fondò la Pescarolo Promotion Racing Team; squadra promettente che non trovò fondi per sopravvivere nella vasca degli squali costringendo il francese a dover dichiarare fallimento e dimettersi dall’incarico. Finita l’era Pescarolo la sua squadra passò alle aste fallimentari e, ancora una volta, la magia della passione vera per l’automobilismo si rivelò in 3 uomini che vinsero l’asta nel 2010 comprando il team. Una volta eseguito il ritiro di tutta la squadra decisero di portare in dono al legittimo proprietario ciò che gli apparteneva. Un dono che i piloti moderni non sarebbero in grado di eguagliare. La squadra vene rifondata e Pescarolo, ad oggi, è un dirigente sportivo anche se non ha abbandonato in definitiva il mondo delle corse.
L’amico Roberto Stornello un purista amatore delle corse, insieme ai Piston Club, racconta un aneddoto da vero tuffo nel passato: “Ero andato a vedere la crono scalata per auto storiche di alto livello. La gara era la Vernasca Silver flag con partenza da Castel’Arcuato e arrivo a Vernasca nei colli piacentini. Pescarolo si presentò con una Matra. Non una qualunque ma bensì la sua Matra con cui corse in F1 e oltre a quella alcune F2. Per me e per tutti noi presenti ci trovammo ad affrontare un tuffo nel passato, un’emozione unica e indimenticabile. Pescarolo arrivò con una bisarca degli anni 60 con cui portò le sue vetture – di proprietà del’ex pilota – per poter partecipare. In quella gara andò forte, non si risparmiò in nulla. Molto disponibile e cordiale. Ho dei bei ricordi di quel giorno.”
Un poeta nell’automobilismo
Henri Pescarolo è stato un Pilota vero, uno di quelli che in pochi hanno saputo apprezzare, assaggiare, toccare con mano le sue prodezze alla guida. La sua carriera agonistica ha conosciuto piloti di alto livello e fama mondiale, io ho trascritto solo una piccola parte, senza rendermene conto ho toccato solo la punta di un Iceberg più grande della storia stessa.
Persino Jean Graton, autore di Michel Vaillant “pilota senza volto” prese spunto da Pescarolo per portare avanti il suo fumetto che nel 1967, prese vita la serie tv animata.
Nel palmares di Pescarolo ci sono 64 Gp disputati, 12 punti, 1 giro veloce, ma l’esperienza accumulata negli anni gli ha permesso guidare, oltre a Matra, anche per Sauber, Ferrari, Ligier, Rondeau M379-Ford Cosworth con cui arrivò secondo al ITT Oceanic Rondeau nel 1979, Lancia LC2, Courage-Porsche dove conquistò eccellenti risultati.