“Don’t take it away from me because you don’t know what it means to me.”
Mi spiego meglio.
Motori e musica rock sono sempre passati nelle mie orecchie.
Conservo gelosamente i ricordi delle varie auto passate sotto le mani di una persona speciale volata come una piuma…Troppo in fretta. Ho sempre voluto (almeno) provare a fare il meccanico, ma gli eventi hanno scardinato questa certezza per portarmi al lavoro di mamma, la chimica.
La dilaniante realtà ha creato la persona che sono.
Ho scelto un’altra Tua passione, la fotografia. Ricordo perfettamente quello scatto in Ascari all’accigliato Damon Hill, la foto del sorriso illuminante di Ayrton Senna. Si poteva fare, senza bisogno di essere membri della stampa, pagare assicurazioni o possedere l’obiettivo più grande di tutti. Bastava essere meccanici, durante le tantissime gare dei Formulini, per avere accesso alla pista e fotografare i mostri della Formula uno.
Hai iniziato a portarmi in autodromo quando la mia realtà era “F1 by Domark” del Sega Mega Drive 2, pixel e adrenalina inversamente proporzionali. La Coppa Intereuropa, le Formula storiche, i prototipi. Ricordo i panini col salame, seduti sulle gomme, sui fusti di benzina, perché il tavolino era occupato dai caschi, dalle tabelle dei tempi, dagli strumenti del mestiere.
Tu e la Squadra Corse COVIR, senza di voi non avrei mai conosciuto questo mondo dall’interno, dalla parte di chi guarda le partenze dal riflesso dei vetri della sala stampa, causa la perenne assenza di copertura televisiva. Niente radio, i progressi del pilota erano vissuti dai monitor delle altre categorie e comunicategli con la tabella.
Vivere lo stesso ambiente, con la consapevolezza di un’assenza importante, è una scarica che si trasforma in sorriso.
Questo lo provo ogni volta che passo per le porte “Vedano” o “Santa Maria alle Selve”.
Lo scorso fine settimana è stato identico, ma con tanta nostalgia in più.
ACI HISTORIC. Le auto che vedevo da piccolo hanno preso un’altra forma, più imponente, più romantica. La piccola Trabant incarnava alla perfezione lo spirito romantico delle corse in macchina, ultimissima con n giri di distacco, ma applaudita da tutti ad ogni passaggio, perché si premia tanto la vittoria quanto la passione.
Questo non è un articolo di cronaca sportiva, è una seduta psicologica; far comprendere la mia passione era necessario. Qualcuno ha vinto, altri no. Io ho fatto un viaggio nel passato e quei rumori, quei profumi, quelle emozioni, sono tornate nella mente come un proiettile. Pensare alle sensazioni vissute in quel periodo, ha ricreato uno stato nostalgico quasi angosciante che andava esorcizzato.
Ora sapete perché faccio ciò che faccio.
Grazie al Team Covir nelle persone di Giuseppe, Nantas e Isacco Co’.
Grazie Pa’, manchi, sa tròvam là.
Siempre.