Daijirō Katō
Ovunque tu sia, machi.
Daijirō Katō come te nessuno mai! 18 anni dopo la tua scomparsa il tuo nome vive ancora nel ricordo di tutti noi appassionati con quel sorriso dolcissimo e il carisma che ti ha sempre contraddistinto da tutti. Quel 6 Aprile a Suzuka c’erano le migliori premesse per una gara all’attacco. Invece siamo stati spettatori di uno schianto contro quel muretto che non ti ha dato scampo.
Al ricordo di quel botto alla 130R si congelano i pensieri, i cuori e le menti.
Ti sfilarono tutti, impassibili in apparenza, ma con le lacrime sotto alle visiere, nascoste da tutti quei sguardi indiscreti mentre tu rimani li fermo, senza uno stivaletto e con la moto poco più distante, ferita. I soccorsi tardano ad arrivare, il tuo collo come il torace sono devastati e non ti daranno scampo. Soccorrerti per correre in ospedale diventa una corsa contro il tempo. Serve a poco, a nulla. I tuoi occhi si chiudono per sempre dopo due settimane dall’incidente, troppo gravi le ferite riportate da quel incidente sui cui la Honda non ha mai fatto luce.
Il tuo numero di gara ancora oggi è ovunque, impossibile non notarlo, il 74 brilla in ogni strada che affronti. Un modo per tenere vivo il tuo nome. Misano ti ha dedicato una via e un piccolo museo con la tua moto; Ancora oggi bellissima.
Chiunque va a Misano strappa un sorriso pensando a te.
Daijirō Katō 18 anni senza te sono davvero tanti, la MotoGp non è più quella che hai lasciato e alcuni dei piloti che correvano con te oggi sono in pensione, qualcuno invece c’è ancora. Nel 2001 è arrivato il titolo mondiale nella classe 250cc battendo Harada e Melandri; undici vittorie, 322 punti conquistati e con la vittoria a Rio il titolo mondiale non ti poteva sfuggire, e cosi fu.
Suzuka la pista che ti ha battezzato ha deciso di portarti via.
Il circuito dei grandi, l’università dei piloti, il luogo sacro dei motori e casa di grandi campioni come Senna. Con Ukawa hai vinto la endurance, con la MotoGp sei entrato nella storia. Honda per onorarti fece correre alla 8h di Suzuka Tadayuki Okada e Chōjun Kameya con il numero 74 prima di ritirarlo per sempre dal mondo delle corse.
Laggiù il tuo sguardo osserva ancora le gare e in qualche modo proteggi tutti aggiustando la traiettoria di chi rischia di fermarsi sul quel muro.
Daijirō Katō un carismatico pilota giapponese.
10 years ago today #motogp lost a rising star. Dajiro Kato #gonebutnotforgotten #74 pic.twitter.com/TZoFbmhayk
— Tony Brown (@TIB3105) April 20, 2013