Reginald Harold Haslam “Reg” Parnell nasce il 2 luglio 1911 a Derby, Derbyshire, pilota generoso, carismatico. Corse dal 1936 al 1956 9 punti totalizzati in carriera,  1873 km percorsi. Nel dopo guerra, il suo carisma, non passò inosservato.

Discreto pilota di anni ormai dimenticati dal mondo del motor sport. Reg Parnell è senza ombra di dubbio un pilota che merita di esser ricordato negli anni, non solo per la sua sfortunata carriera agonistica in F1, ma per il suo carisma che ha saputo travolgere team e piloti il primo anno dopo la grande guerra mondiale. Dedicò la sua vita al mondo delle corse gareggiando in vari campionati:  Da BRM a Ferrari, Maserati, Alfa Romeo per arrivare alla  Yeoman Credit corsa e una scuderia da lui fondata, facciamo un tuffo nel passato e ripercorriamo la sua vita.

1933 Donington Park; Una pista, un sogno, il cuore oltre l’ostacolo

Una pista unica nel suo genere. Donington Park è un autodromo come tanti, per quell’epoca. Ma non per Reg Parnell. Si presentò al circuito come tanti spettatori ma per lui fu la prima visita ad una gara automobilistica. Fu un colpo di fulmine. Figlio di proprietari di un garage, dopo la gara, andò subito in cerca di una vettura per poter correre. Dopo tanti sacrifici per la modica cifra di 25 sterline riuscì a comprare una Bugatti 2 lt – monoposto molto vecchia rispetto alla concorrenza. Ma ciò non aveva importanza. Era la sua prima vettura da corsa, seppur mal ridotta, era l’inizio di un sogno.  Al suo primo meeting nel paddock il semiasse della Bugatti si ruppe. I ricambi? Costavano troppo, più di quanto pagò la vettura. Così decise di buttare la Bugatti per una MG Magnette K3.  Dopo aver vinto a Brooklands e Donington Park dovette scontrarsi con il RAC; Nel 1937 perse la sua licenza a seguito di un incidente alla 500 miglia. Cosa successe? Un sorpasso azzardato su Kay Petre. La sua MG iniziò a sbandare e si schiantò contro l’Austin 7. Reg Parnell se la cavò uscendo ferito. Dichiarò che si trattò di un incidente sfortunato, ma non era della stessa opinione il RAC che gli ritirò la licenza per correre.

Per Reg Parnell non ci furono altre occasioni. Il 1937 fu l’ultimo anno per tutti, la seconda guerra mondiale iniziò la sua lenta e costante distruzione e abbattimento di ogni evento sportivo.

MTR24-Blog-Reg Parnell, winner of the August Trophy Race, with the trophy, and the Victor's Laurel Wreath

Photo by S&G/PA Images via Getty Images

 

RAC: Il Royal Automobile Club è un club privato britannico sociale e sportivo, da non confondere con la RAC Limited, una società di servizi automobilistici, che in passato era di sua proprietà ( ndr )

Nonostante la guerra l’inglese non si fermò, scoprì che ottenere prestiti e sponsor era un buon investimento e così si cimentò nel ruolo di manager e costruttore di auto arrivando ad ottenere una collezione di auto da corsa

Durante la sospensione dal mondo delle corse, Reg Parnel decise di iniziare ad costruire vetture e iniziò con una voiturette (versione pre-guerra di Formula Due ndr ), noto come il Challenger. Con la seconda guerra mondiale, si persero molti anni, forse i migliori per lui.

In quel periodo riuscì a portare a termine il progetto Challenger e, così facendo, riuscì ad ottenere una vasta collezione di macchine da corsa: Alfa Romeo, ERA, Riley, Delage, MG e Maserati. Riuscì anche nella vendita di auto da corsa, molte note ed altre meno. Ogni vettura però era un auto speciale e questo permise all’inglese di farsi un nome e avviare un ritorno economico per se stesso che gli permise di ritornare ad alti livelli quando la guerra terminò.

Nel 1946 tra le sue auto c’era una Maserati 4CLT, affiancate da numeroso Delage e Rileys. Il Challenger, invece venne venduto. Quei anni erano poveri di affidabilità meccanica, ma la Maserati 4CLM, gli ha permesso di arrivare dietro al principe Bira ( Il principe Prince Bira Bhanubandh era membro della famiglia reale thailandese) nel Trofeo dell’Ulster, per le strade di Dundrod. Lo stesso anno ci fu una sola gara nel territorio inglese a Gransden Lodge; Quella gara fu la prima vittoria per Reg Parnell vincendo la gara principale della manifestazione, la Gransden Lodge Trophy.

Una delle sue vetture, la Maserati 4CLT “San Remo”, è esposta nel museo di Donington Collection, Leicestershire, in Inghilterra.

MTR24-Blog-

Photo by Express/Express/Getty Images

 

Nel 1947 Reg Parnell è stato il pilota di maggior successo della Gran Bretagna vincendo il BRDC Gold Star; A seguire vinse due gare di ghiaccio in Svezia, con la sua ERA di tipo A. Prima di tornare in patria, vincerà Jersey Road, a bordo della Maserati 4CLT. Con la sua nuova Maserati 4CLT / 48 a Zandvoort arrivò terzo nel giorno dell’inaugurazione del circuito. Vincerà il Goodwood Trophy, arriverà secondo nel Gran Premio Penya ( Spagna dove Alfa Romeo detiene il record di vittorie ndr ) e arrivò quinto nel Gran Premio d’Italia. Reg Parnell riuscì ad ottenere molti successi a Goodwood, guadagnandosi il soprannome di  “Imperatore di Goodwood”, corse su quasi tutti i circuiti principali in tutta Europa.

Dopo tanti anni di corse e di esperienze in giro per il mondo, per Reg Parnell si presenta l’occasione d’oro che ogni pilota sogna: La Fomula 1. Finalmente potrà confrontarsi con piloti leggendari a bordo di vetture vincenti, anche se la fortuna non sempre gli sarà amica.

Il 1950 è l’anno inaugurale per lui in F1. Alfa Romeo non si fece sfuggire l’occasione di avere l’inglese in squadra e lo ingaggiarono per correre a Silverstone. Gli venne affidata una Alfa Romeo 158 con motore Straight-8; La scuderia del portello si ritrovò subito sul gradino più basso del podio con l’inglese e, davanti a lui, i suoi compagni di squadra Giuseppe Farina e Luigi Fagioli. Nello stesso anno venne chiamato a fare da collaudatore per la scuderia Ambrosiana guidando una Maserati 4CLT/ 48 con motore Straigh-4, sarà coinvolto anche con BRM per un V16 diventando pilota di punta della BRM 15.  Rimase sotto contratto con BRM per il 1951, ma continuò a correre con Maserati portando la vettura sotto la bandiera a scacchi davanti a tutti. Rimase sotto contratto con la BRM per altri due anni ma rimase fedele alla Maserati perché la BRM non riuscì mai a procurargli una macchina affidabile; Con quella vettura vincerà alla Chichester Cup di Goodwood. Quando la BRM riuscì a dare una vettura competitiva a Reg Parnell a Goodwood arrivarono altre vittorie durante la Woodcote Cup, e la Goodwood Trophy.

E’ un peccato che il gran premio è stato fermato. Avrei voluto continuare. Avevo un minuto di vantaggio su gli italiani e sono sicuro che non mi avrebbero raggiunto.

MTR24-Blog-Reg Parnell in an Aston Martin DB3, finished 3rd in the International Trophy, Silverstone, England 9 May 1953.

© Library/Universal Images Group via Getty Images

Con queste parole giudicò la scelta dei commissari di pista di voler interrompere la gara sotto un acquazzone che allagò la pista con 16 cm. Quella gara a Silverstone non trovò mai un vincitore e per la scuderia del portello fu una cocente sconfitta.

Non c’è solo la F1 per Reg Parnell, nella sua carriera, corse anche nella 24 H di Le Mans arrivando nel 1950 e 1951 sul podio a bordo di una Aston Martin. Dal 1951 al 1954 in F1 ha cambiato molte squadre senza mai ottenere risultati importanti. Trovò un’altra vittoria alla 12h di Sebring. Alla Mille Miglia  del 1953, nonostante la rottura dell’acceleratore, lui è Louis Klemantaski si classificarono al quinto posto con la DB3. Questo è stato il traguardo più alto mai raggiunto da una vettura britannica alla grande classica italiana.

Nel 1954, oltre agli impegni con l’Aston Martin, Reg Parnell continua a guidare ma  con la Ferrari 625 in numerosi eventi di Formula Uno, vincendo a Goodwood, Snetterton e Crystal Palace. La stagione successiva, si assicurò altre vittorie con l’Aston Martin. Durante il Whit Monday del 1956 al Crystal Palace, Reg Parnell si schiantò contro la Connaught B-type di Rob Walker rompendosi una clavicola ed un ginocchio. Si riprese e tornò in Nuova Zelanda, con la Scudeia Ambrosiana guidando una Ferrari 555/860; vincerà il Gran Premio di Nuova Zelanda con il Trofeo Dunedin, all’inizio del 1957.

Ha avuto successo in altre formule ma alla fine del 1957 decide di andare in pensione a soli 45 anni. La sua ultima gara internazionale fu la New Zealand Championship Road Race, a Ryal Bush, dove si classificò secondo con una Ferrari 555/860.

Nel 1961 i fratelli Samengo-Turner (Paul, William & Fabian) chiesero a Parnell di assumere la gestione dell’accordo di sponsorizzazione dello Yeoman Credit Racing Team da Ken Gregory della British Racing Partnership.

Durante la stagione di Formula Uno del 1961, si presentarono con due Cooper T53 Low-Line-Climax per John Surtees e Roy Salvadori; I due collezionarono una manciata di punti per il campionato. Per la stagione 1962 la squadra fu ribattezzata Bowmaker-Yeoman Racing, e al posto delle Cooper arrivarono i telai Lola Mk4, sempre con motori Climax. Surtees e Salvadori rimasero con la squadra, ma Salvadori ebbe una stagione da incubo, non riuscendo a terminare una sola gara. Surtees se la cavò molto meglio, segnando 19 punti e terminando al quarto posto nel Campionato Piloti. Durante la stagione ha anche regalato a Reg Parnell il suo primo podio da manager – con il secondo posto sia nella gara britannica che in quella tedesca – e ha conquistato la pole position al Gran Premio d’Olanda in apertura di stagione.

MTR24-Blog-25th June 1949: Racing driver Reg Parnell (1911 - 1964) enjoys the picnic atmosphere of a Nottingham Sportscar Club meeting. Original Publication: Picture Post - 4820 - Nottingham: City Of Sport - pub. 1949

© Photo by Picture Post/Hulton Archive/Getty Images

Dopo che i Bowmakers si ritirarono dalla F1 alla fine del 1962, Reg Parnell creò una squadra a suo nome. Il Reg Parnell Racing. Ancora nelle prime fasi di sviluppo nella sua sede di Hounslow, la vettura venne affidata al giovane pilota Chris Amon. Reg Parnell morirà durante un’operazione mal riuscita di appendicite a soli 53 anni.

Reginald “Reg” Parnell, una carriera agonistica segnata da alti e bassi, la guerra ha portato via, senza ombra di dubbio, gli anni migliori tuoi e di tutti coloro che l’hanno vissuta. La tua storia colpisce perchè non ti sei mai arreso e la guerra ti ha solo dato la chance di progredire e migliorarti come manager dove hai ottenuto grandi risultati. Cosa avresti ottenuto in carriera come pilota senza la guerra? Non lo sapremo mai. Forse il destino ha voluto che ti dedicassi al ruolo di manager e se avessi iniziato prima, forse, parleremo di un costruttore di auto da collezione come le Lotus di Chapman. Hai scoperto Amon, Surtees, piloti leggendari che, forse, se non fosse stato per te, noi oggi non li avremmo mai conosciuti. La tua prematura scomparsa lascia a noi appassionati molti spiragli per immaginare, sognare.

Leave a Reply